Discarica di Sardagna, il comitato avverte: rischio di altri conferimenti
I cittadini: "Non vogliamo alcuno scontro, ma un confronto"
TRENTO. Il comitato Fermiamo la discarica di Sardagna esprime preoccupazione circa il futuro del sito. Secondo il gruppo di cittadini, infatti, non arriverebbero buone notizie: "La Provincia ha deciso che lo stralcio della discarica di Sardagna, essendo già in parte coltivata, non può prescindere dall'obbligo di completare la discarica con lo strato di copertura superficiale finale".
Questo significa - spiegano i cittadini - che, prima dell'agognata copertura di terra che aspettiamo tutti come felice conclusione dell'amara vicenda, ci saranno ulteriori conferimenti che andranno a costituire i vari strati di copertura (175.000 mc.), tra i quali "rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero" e che sarà l'attuale proprietà, Sativa - si legge in una nota - a dover effettuare tale operazione".
Il comitato attacca: "Questa decisione è stata presa dagli organi competenti senza tener conto dello stato attuale del sito, che non poteva e non può essere considerato una discarica, basandosi sul presupposto che non ci sia più alcun pericolo e non tenendo in nessun conto la sentenza che obbliga al ripristino ambientale chi si è reso colpevole di inquinamento del territorio. Noi, da cittadini, chiediamo per prima cosa di conoscere la caratterizzazione puntuale dei rifiuti presenti e di sapere se ci sia pericolo per la salute, per l'ambiente e per la stabilità del versante, vista la presenza delle sorgenti nella discarica stessa, per le quali chiediamo la canalizzazione e l'analisi dell'acqua".
Per evitare di incorrere in errori e incomprensioni, il comitato ha deciso di rivolgersi a un esperto ambientale, "che possa capire meglio di noi come stanno le cose e aiutarci a relazionarci con le istituzioni che, a loro volta, si avvalgono di tecnici. Non vogliamo alcuno scontro, ma un confronto, certi che la politica abbia bisogno anche di suggerimenti dal basso".