IL CASO

Disabile sfrattato, il giudice blocca il provvedimento dell’Itea

Il giudice del tribunale civile di Trento ha confermato la sospensione della procedura di sfratto avviata da Itea nei confronti di un inquilino disabile



TRENTO. Il giudice del tribunale civile di Trento ha confermato la sospensione della procedura di sfratto avviata da Itea nei confronti di un inquilino disabile, accusato dall’ente di non aver preso possesso dell’immobile messo a disposizione entro i tempi previsti.

L’udienza, dove verrà trattata la questione nel merito, è stata rinviata a settembre, ma intanto il giudice - nella sua ordinanza - ha dato ragione all’uomo, difeso dall’avvocato Giuliano Valer. «Sussistono elementi sufficienti a far ritenere che vi sia stata una preventiva presa di possesso dell’immobile - scrive il giudice nell’atto - costituiti da bollette allegate che dimostrano una seppur minima abitazione della casa concessagli come alloggio».

Il nocciolo della questione riguarda infatti i tempi: l’uomo sostiene di aver dovuto svolgere dei lavori prima di potervi entrare a tutti gli effetti, vedendosi poi bloccare la conferma della residenza in quanto la visita dei vigili era avvenuta in un periodo in cui si trovava ricoverato in ospedale. Itea, però, dal canto suo sostiene che vi siano state irregolarità tali nella presa di possesso dell’alloggio da dover applicare quanto previsto dalla norma, ossia lo sfratto.

Il giudice che ha bloccato la procedura però scrive: «tali elementi (bollette e altra documentazione, ndr) risultano assorbenti e indizianti della presa di possesso dell’alloggio. risulta anche per parte provato che vennero effettuati lavori di sistemazione della doccia», aggiunge ancora il giudice, che ha ritenuto di dover confermare in toto la già disposta sospensione dello sfratto.













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