DIOSSINE IN VALSUGANAL'istituto superiore di sanità: "Non validi i dati dei medici per l'ambiente"

I dati presentati dai Medici per l’ambiente non possono essere usati per valutare il livello di diossine nelle polveri. Lo dicono gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, su richiesta dell’Azienda sanitaria


Marika Caumo


BORGO. I dati presentati dai Medici per l’ambiente non possono essere usati per valutare il livello di diossine nelle polveri. Lo dicono gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, su richiesta dell’Azienda sanitaria.
Nelle loro analisi i medici hanno trovato diossina oltre i limiti nelle polveri prelevate dalla cupola di plexiglas dietro le elementari, provocando reazioni a catena, dalla richiesta di chiusura degli edifici scolastici alle “Mamme BioNike” che vogliono tenere a casa una settimana i propri figli (ma ieri i bimbi si sono presentati regolarmente). Per questo il sindaco di Borgo Fabio Dalledonne ha chiesto all’assessore provinciale Ugo Rossi un parere dell’Azienda sanitaria sulla necessità o meno di un provvedimento contingibile e urgente di chiusura delle scuole di Borgo. La risposta è giunta già in serata. «I dati presentati non possono essere usati per valutare il livello dei microinquinanti nelle polveri. La determinazione delle diossine e di altri microinquinanti nelle polveri può essere eseguita a titolo conoscitivo, ma devono essere impiegate tecniche di campionamento diverse da quelle adottate e che prevedano l’utilizzo di appositi deposimetri per la raccolta delle polveri - si legge - solo in questo modo possono essere eseguiti confronti e comparazioni con i valori riscontrati in altre aree geografiche (non esistono infatti soglie fissate da normative di carattere sanitario e/o ambientale). È noto, peraltro, che l’esposizione umana alle diossine avviene in maniera preponderante attraverso la via alimentare per assunzione di alimenti dove le diossine possono accumularsi nella sostanza grassa. Altre vie, quale quella per contatto cutaneo con polveri, pur non potendo essere escluse, danno un contributo molto ridotto». In base a ciò l’Azienda sanitaria ritiene «non necessario e privo di efficacia preventiva» un eventuale provvedimento di chiusura delle scuole per motivi sanitari. Lo stesso Dalledonne, peraltro, riteneva eccessivo chiudere o bonificare le scuole.
Servono dunque tecniche di campionamento diverse, o comunque un’analisi in termini di dati disaggregati degli elementi raccolti. Per questo la Provincia si è mossa chiedendo proprio ai Medici per l’ambiente di poter prnedere visione nei dettaglio dei dati dei campionamenti effettuati. La risposta, ieri per iscritto, è stata però negativa. Con l’invito, beffardo, a rivolgersi in Procura, cui l’intero esito delle ricerche è stato consegnato nei giorni scorsi. Una risposta che ha indispettito Dellai («non mi sembra affatto un buon metodo per collaborare»), che lunedì prossimo contatterà appunto Dragone.
Intanto ieri il direttore dell’Acciaieria, Andrea Michielan, ha scritto a Dellai e Pacher: «Venuti a conoscenza dell’organizzazione da parte dell’amministrazione provinciale di un tavolo tecnico, riguardante un indagine ambientale, condotta da privati che coinvolge l’attività dell’Acciaieria, richiediamo di partecipare con un nostro tecnico».













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