Diabete: «In Trentino non si fa abbastanza» 

La onlus “Prevenzione, tutela, salute” denuncia: «Il centro diabetologico è totalmente inadeguato»



TRENTO. «Per quanto riguarda il diabete, in Trentino, non si sta facendo abbastanza». Ad essere tenacemente sul piede di guerra è Elda Tava, presidente dell’associazione “Prevenzione tutela salute diabete”, onlus che dalla sua sede di Mezzocorona offre gratuitamente la possibilità di informarsi e ricevere assistenza gratuita alle persone affette da questa patologia. Il primo attacco è diretto al centro diabetologico che, secondo Tava, risulta essere totalmente inadeguato a gestire l’alto numero di pazienti che vi accedono.

«Il diabete nella nostra provincia sta diventando una vera e propria pandemia- afferma la presidente- i numeri parlano chiaro. È impensabile che il centro diabetologico riesca a fornire una risposta adeguata. Gli spazi sono ristretti, il personale, seppur preparato, è insufficiente, i tempi di attesa sono lunghissimi. È capitato che una persona impiegasse quasi quattro ore per concludere le visite, al termine delle quali, non avendo avuto la possibilità di pranzare, ha avuto una crisi ipoglicemica, cosa assolutamente inaccettabile. Sempre più spesso i compiti del centro vengono delegati ai medici di base, i quali, per quanto competenti, non possiedono la formazione specifica necessaria». Difficile anche la transizione per quanto riguarda la presa in carico degli adolescenti, che, al momento di passare sotto l’assistenza del centro diabetologico per adulti e abbandonare quello pediatrico, vedono la strada in salita a causa proprio delle scarse risorse a disposizione della struttura che dovrebbe accoglierli. La fotografia è quindi quella di un centro che non ha saputo evolversi per stare al passo con i tempi, le innovazioni tecnologiche e l’aumento esponenziale delle persone affette da diabete. Ma non è tutto. «Da più di un anno e mezzo- prosegue Tava- io e il presidente dell’associazione ciechi stiamo chiedendo, senza aver ancora ricevuto udienza, un colloquio all’assessore Zeni, per proporre un progetto di collaborazione tra le nostre due realtà. Da quando è stato chiuso il reparto di oculistica dell’ospedale di Trento, infatti, l’unico punto di riferimento è il pronto soccorso oculistico di Rovereto. La nostra proposta è quella di dare alle persone diabetiche la possibilità di usufruire delle risorse sanitarie dell’associazione ciechi, la quale dispone di attrezzature che, tra l’altro, permetterebbero di effettuare alcuni esami in maniera meno invasiva rispetto a quanto accadrebbe, per esempio, in un reparto oculistico tradizionale». (a.som.)















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