Di corsa per denunciare e aiutare le associazioni
TRENTO. Donne, uomini, bambini e famiglie corrono vestendo un drappo rosso, per ricordare le vittime delle violenze di genere. Attraversano le vie della città, indicandone i luoghi del degrado e...
TRENTO. Donne, uomini, bambini e famiglie corrono vestendo un drappo rosso, per ricordare le vittime delle violenze di genere. Attraversano le vie della città, indicandone i luoghi del degrado e rivendicando il diritto ad essere protagonisti degli spazi che percorriamo tutti i giorni. Questo è lo spirito della Women in run, la corsa-camminata di cinque chilometri in programma domani, organizzata da un gruppo di volontarie, giunta alla terza edizione. La partenza è fissata alle 10 in piazza Dante.
Abbiamo sentito Laura Salvetti, una delle organizzatrici.
Come nasce l’idea della WIRun?
L’idea nasce nel 2015 da un’associazione sportiva di Milano che organizza gruppi di allenamento per donne. Dopo alcuni casi di aggressione, decidono di realizzare un flash mob di protesta; come sportive, decidiamo di aderire e così la Women in run arriva a Trento. Sui pettorali non ci sono numeri, ma parole importanti, come “autostima” e “indipendenza”.
Qual è il significato della manifestazione?
Sono le 10 parole che rappresentano la forza delle donne. Metà del ricavato andrà a sostenere associazioni del territorio: quest’anno sosterremo il fondo “La violenza non è un destino” dell’associazione “Famiglia materna”, che fornisce aiuto concreto alle donne sole con figli, vittime di violenze.
Quale delle dieci parole ti sta più a cuore?
“Rispetto”: mette insieme l’attenzione alla dimensione umana, quello nei confronti di fenomeni come la povertà, persino quello verso persone che possono sembrare distanti dagli obiettivi dichiarati della manifestazione, come i padri separati, che spesso vivono grandi sofferenze.
Come scegliete i punti da attraversare?
Vogliamo passare per i luoghi più “caldi” della città: la partenza e l’arrivo sono previsti in piazza Dante, per la volontà di riappropriarci di uno spazio che da troppi anni vive un forte degrado. Passeremo anche attraverso piazza S. Maria Maggiore, via S. Marco e il parco delle Albere.
Quale è il sostegno che le donne vittime di violenza ricevono da istituzioni e associazioni?
Le istituzioni danno molti servizi, ma è la società civile che deve indicare dove orientare l’azione di chi governa. Il tema della violenza sulle donne è sotto i riflettori, ma sta a noi continuare a mantenere alta l’attenzione, facendo sentire le nostre voci. Fin quando donne vittime di violenza si rivolgeranno a noi per ringraziarci per aver mosso tante persone, continueremo ad impegnarci.
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