Derubata mentre prega alla messa per la mamma 

La donna aveva appoggiato la borsetta accanto a sè sulla panca. Grazie alle informazioni dei fedeli, denunciato un 50enne di Roveré della Luna



TRENTO. Era assorta nella preghiera. Seduta all’ultimo banco della chiesa di Roveré della Luna, partecipava con commozione alla messa celebrata in ricordo della sua mamma. Accanto a sè aveva la borsetta. Borsetta che all’improvviso era sparita. È successo nell’agosto dello scorso anno e le indicazioni di alcuni fedeli presenti alla messa hanno permesso di arrivare ad identificare il presunto colpevole che ora è a processo con l’accusa di furto. Un gesto già di per sè spiacevole per chi lo subisce, ma che diventa ancora più odioso quando il ladro colpisce in una chiesa, in un momento così carico di emozioni e di partecipazione come quello di una messa celebrata in ricordo di un caro che non c’è più.

Come detto la donna era seduta nell’ultimo banco della chiesa e non si era resa conto di nessun movimento «strano» avvenuto alle sue spalle o vicino a lei. Tanto che solo verso la metà della funzione aveva fatto caso al fatto che la sua borsetta, levata dal braccio ma appoggiata sulla panca, vicinissima al suo corpo, non ci fosse più. Si è guardata intorno e, finita la messa, ha chiesto alle altre persone se avessero notato qualcosa di strano. O meglio notato qualcuno che aveva un comportamento furtivo. E sono arrivate le prime informazioni. Qualcuno aveva visto infatti un 50enne, conosciuto in paese, uscire dalla chiesa con uno strano rigonfiamento sotto la maglia. Insomma aveva lasciato la sensazione che stesse nascondendo qualcosa mentre lasciava la chiesa con la funzione ancora in corso.

A sparire era stata la borsetta della donna all’interno della quale c’era il portafoglio (con un’ottantina di euro e tutti i documenti) e anche il telefono cellulare. Pochi giorni dopo la derubata viene chiamata dai carabinieri perché la sua borsetta era stata ritrovata. All’interno c’erano i documenti e qualche oggetto di nessun valore: spariti invece i soldi e pure il telefono cellulare. La denuncia della donna aveva quindi dato vita ad una serie di accertamenti da parte dei militari dell’Arma che avevano condotto all’identificazione di un 50enne del paese come autore del furto. La denuncia ha quindi portato al procedimento penale davanti al giudice. L’udienza di venerdì è stata rinviata: l’uomo non risulta rintracciabile e quindi sono necessarie ricerche per individuarlo.













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