Crisi e meno contributi a rischio la banda di Trento
Lo storico corpo musicale, fondato nel 1801, deve affrontare grossi debiti La presidente Pedrotti: «Tanti giovani coinvolti, le istituzioni intervengano»
TRENTO. Tante spese, taglio dei contributi, aumento dei debiti: il futuro dello storico Corpo Musicale Città di Trento è a rischio. L'avvocato Roberta Pedrotti è presidente da meno di un anno, ma questi mesi le sono stati sufficienti per capire che il ruolo in cui aveva accettato con entusiasmo di calarsi, le avrebbe riservato non poche sfide: “La situazione finanziaria che mi sono trovata a fronteggiare è molto critica. L'esposizione debitoria in cui versa l'associazione è alta, anche perché nel corso degli ultimi anni sono venuti meno i contributi alle attività del corpo musicale, un po' a causa della crisi economica e un po' perché evidentemente la Provincia ha ritenuto più opportuno finanziare altro”. Di fatto però, il futuro di questo storico corpo bandistico, fondato nel lontano 1801, è a rischio. “Il Comune- prosegue Pedrotti- ci coinvolge in occasione di alcuni eventi istituzionali, ma tocca a noi andare alla ricerca di opportunità per esibirci e quindi proporci. Un primo problema deriva dal fatto che la ricerca in autonomia di occasioni per suonare, comporta un anticipo di spese nelle quali risulta quasi sempre molto difficile se non impossibile rientrare. Il secondo problema riguarda invece una sorta di idea stereotipata che le persone tendono ad avere, associando l'immagine della banda alle marcette e poco altro. Nel corso degli anni, i ragazzi che compongono il corpo musicale hanno ampliato la gamma dei generi musicali, per dare al pubblico un'offerta che diversificata e quindi spendibile in un maggior numero di contesti. Dentro alla banda abbiamo un gruppo jazz, e la possibilità di partecipare a serate in formazione ridotta, eseguendo un repertorio di musiche più moderne rispetto a quelle che abitualmente si è soliti attribuire ad un corpo bandistico”. L'appello di Roberta Pedrotti è rivolto all'azione, per salvare un'associazione di promozione sociale che ha i grandi vantaggi di costituire una realtà di aggregazione, e di far avvicinare i ragazzi alla musica, attraverso una serie di corsi musicali convenzionati che permettono loro di imparare lo studio di uno strumento. Secondo Pedrotti, “l'associazione ha il pregio di insegnare la musica, fornire ai ragazzi delle competenze, e fare da collante tra i giovani, soprattutto in un momento storico in cui il contatto umano è sempre più ridotto dall'interferenza dei social network. Il nuovo maestro, Daniele Broseghini, oltre ad avere grandi capacità tecniche, è riuscito anche a creare un clima piacevole e amichevole, cosa che senza dubbio favorisce la partecipazione. Per questo la città di Trento, e le sue istituzioni, dovrebbero preoccuparsi di tutelare al massimo la nostra realtà, coinvolgendo maggiormente e dandole lo spazio e le risorse che merita”.