Covid, test rapido per i casi sospetti a scuola. Alle secondarie niente isolamento per i prof
Varato il protocollo. Ferro (Azienda sanitaria): «Per uno starnuto non si bloccherà certo la scuola, verrà effettuato il tampone antigenico con risposta entro 20 minuti. In caso di Covid verrà posta in quarantena la singola classe». Didattica a distanza per chi è in isolamento
TRENTO. Prudenza, ma anche flessibilità e buon senso. Queste le tre parole d’ordine che guideranno la riapertura delle scuole in Trentino. E che hanno ispirato linee guida meno rigide rispetto a quelle nazionali soprattutto per quanto riguarda la messa in quarantena degli studenti e degli insegnanti. In caso di sospetto Covid, la classe non sarà messa subito in isolamento come avviene nel resto d’Italia, ma ci vorrà un tampone positivo. Per non bloccare l’attività delle scuole è stato anche previsto che, alle medie e alle superiori, gli insegnanti di una classe che finisce in quarantena continuino a lavorare, mentre alle elementari e alle materne saranno messi in isolamento anche i docenti visto che hanno contatti più stretti a continuativi con gli alunni.
Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha voluto fare il punto ieri pomeriggio insieme a tutti i dirigenti coinvolti e poi, in compagnia dell’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti, al Consiglio delle autonomie locali. Il responsabile del Servizio Prevenzione dell’Azienda sanitaria Antonio Ferro ha illustrato l’integrazione del protocollo di sicurezza sulla gestione dei casi sospetti Covid: «Io do per scontato che ci saranno casi di positività al Covid, ma noi vogliamo tenere aperta la scuola comunque». Lo stesso Fugatti ha spiegato: «Vogliamo ripartire per restare aperti. Per questo abbiamo adottato protocolli diversi dal resto d’Italia. Abbiamo avuto un focolaio nel settore carne, ma la situazione si sta stabilizzando. Sappiamo che all’inizio ci saranno sicuramente problemi e chiediamo pazienza».
Quarantena con test positivo
Ferro ha spiegato che la quarantena non sarà automatica: «La scelta che abbiamo fatto è che quando c’è un alunno con sintomi non venga bloccata tutta la classe. Il ragazzo o il bambino sarà portato in un locale separato dal referente Covid della scuola, che dovrà avvisare i genitori che poi lo porteranno a casa. Sarà il pediatra a decidere se fare tampone già il giorno dopo con un test rapido antigenico che dà una risposta in 20 minuti e sui soggetti sintomatici è attendibile. Una volta fatto, il bambino rientra in classe se risulterà negativo. Se, invece, sarà positivo verrà messa in isolamento fiduciario tutta la classe, ma non verrà bloccata l’ intera scuola. Per gli insegnanti, invece, il protocollo sarà diverso. Per i docenti di primarie e scuola per l’infanzia è prevista la quarantena di 15 giorni visto che lavorano per molte ore a contatto con gli alunni. Gli insegnanti delle medie e delle superiori, invece, potranno continuare a lavorare sotto sorveglianza e saranno sottoposti a un tampone al quinto o al sesto giorno dall’insorgenza dei sintomi del ragazzo. Questo proprio per permettere alla scuola di andare avanti. Stesso discorso vale per i genitori dei ragazzi messi in quarantena. Potranno andare a lavorare e comportarsi normalmente fino a che non ci sarà un tampone positivo. In isolamento verranno messi solo i genitori del bambino o ragazzo positivo. In generale siamo più elastici che in Veneto o Lombardia».
Non basta un raffreddore
Ferro ha cercato di dare una linea anche sui sintomi necessari per attivare tutta la procedura: «Uno starnuto non può bloccare la scuola. Ovviamente bisogna valutare caso per caso, ma non basta un semplice raffreddore o un po’ di muco chiaro per mandare a casa un ragazzo».
Didattica a distanza
Come spiega la Sovrintendente Viviana Sbardella, le classi in quarantena non saranno abbandonate a se stesse: «È previsto il passaggio alla didattica a distanza con il metodo della flipped classroom, ovvero la classe rovesciata. Secondo le linee guida che abbiamo previsto, alle elementari ci dovranno essere almeno 10 ore di lezione a distanza, alle medie 15 e alle superiori 20. Per le elementari dovremo trovare sostituti per gli insegnanti in quarantena».
Mascherina
La mascherina, come ha spiegato il dirigente della Scuola Roberto Ceccato va indossata dai ragazzi fino a che non si siederanno sul banco. Ceccato ha fatto chiarezza sulla mascherina per gli insegnanti: «Dovranno indossarla, ma quando sono a due metri dagli studenti, in cattedra, potranno toglierla». Ferro ha aggiunto: «Meglio se la mascherina sarà chirurgica, comunque va messa».
Orari
Ceccato ha spiegato che l’ingresso a scuola non sarà scaglionato come in Alto Adige, ma solo differenziato nell’arco di circa mezzora: «Le porte saranno aperte dalle 7.20 in molte scuole; prevediamo ingressi differenziati fino alle 8.10, anche tenendo conto dell’esigenza dei trasporti. La ricreazione invece sarà fatta in classe e sarà più breve». Ferro ha aggiunto che comunque non vede problemi per la ricreazione perché ha una durata sotto ai 15 minuti e il rischio di contagio è ridotto.