«Così la donna è relegata a produrre figli»

Trento. La commissione provinciale per le pari opportunità contro la giunta Fugatti su due provvedimenti. Il primo, approvato, è la norma che revoca l’alloggio Itea, in caso di condanna penale all’ass...



Trento. La commissione provinciale per le pari opportunità contro la giunta Fugatti su due provvedimenti. Il primo, approvato, è la norma che revoca l’alloggio Itea, in caso di condanna penale all’assegnatario sopra i 5 anni, anche per il nucleo familiare. Il secondo - per ora solo annunciato - è l’intenzione di agevolare le coppie con mutui agevolati in base al numero dei figli. "Interveniamo su due decisioni della Provincia che a nostro avviso trascurano alcune conseguenze e ricadute sulla componente femminile della nostra cittadinanza e generano diseguaglianze nel nostro territorio, toccando le libertà e i diritti di tutte e tutti», scrive la presidente della commissione Paola Taufer.

A proposito della revoca di case popolari anche per il restante nucleo familiare di chi ha in prima persona una condanna penale alle spalle, Taufer ricorda che «questa norma è stata approvata definitivamente dal Consiglio provinciale, facendo seguito al disegno di legge provinciale 36/2019, che prevede “l’assenza da parte del richiedente e dei componenti del nucleo familiare, nei dieci anni precedenti la data di presentazione della domanda, di condanne definitive per i delitti non colposi per i quali la legge prevede la pena della reclusione non inferiore a cinque anni». «Prendiamo atto che, grazie anche all’intervento della società civile, in seguito è stata accettata un’unica correzione che elimina, dal novero dei reati, di quello di maltrattamenti in famiglia: le inquiline Itea vittime di violenza non perderanno più la casa (come da previsione iniziale) se denunciano il coniuge e questo viene condannato. Sarebbe stato aberrante che le donne, che già fanno fatica a denunciare il maltrattante, una volta riuscite dolorosamente e coraggiosamente a farlo si ritrovassero per strada a causa di un provvedimento della stessa autorità pubblica che avrebbe il compito di tutelarle. Resta il fatto – indiscutibile – che a delinquere (dati alla mano) siano nella maggior parte dei casi gli uomini; non riteniamo giusto che il prezzo da pagare ricada sulle mogli, sui bambini e le bambine e altre/i familiari incolpevoli. Ma ancor più in generale reputiamo allarmante una misura che certamente non si pone in linea con il principio rieducativo della pena e che al contrario marginalizza in maniera definitiva e istituzionale chi ha commesso un reato». La commissione si dice preoccupata anche per l’annuncio del Presidente Fugatti che, dopo l’approvazione, ha dichiarato che sono previste «una serie di deroghe» caso per caso, rinviando a un regolamento di Giunta, che indicherà altre eccezioni alla regola: «Lamentiamo in proposito la mancanza di regole che garantiscano equità di trattamento».

Secondo tema, il mutuo agevolato in caso di famiglie numerose, destinato, nelle intenzioni della Giunta, a incentivare la natalità in Trentino. «Pur ritenendo di estrema importanza e stringente necessità l’adozione di misure di sostegno alle famiglie con figlie/i - nota Taufer - ci saremmo aspettate in merito provvedimenti seri e strutturati: sostegno all’occupazione femminile, affrontando anche il problema del lavoro precario, incentivando l’uso dei congedi parentali (anche dei padri), promuovendo pratiche serie di conciliazione vita personale-familiare-lavorativa, strutturando ancor di più i servizi e i loro orari. Non pensiamo produttivo ed efficace questo intervento “una tantum” che allontana le giovani coppie da una genitorialità pienamente consapevole, relega la donna al ruolo meramente gestazionale e genitoriale, con delle tempistiche ex lege che le renderebbero impossibile rientrare nel mondo del lavoro».















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