Corte dei Conti, Scalet vince in appello 

Il dirigente provinciale è stato «assolto» dall’accusa di aver dato consulenze facili



TRENTO. Assolto su tutta la linea. La seconda sezione giurisdizionale centrale della Corte dei Conti ha accolto in toto l’appello presentato dal dirigente provinciale Fabio Scalet contro la sentenza della sezione di Trento che lo aveva condannato a risarcire la Provincia per consulenze ritenute «facili». Scalet era stato condannato a pagare 10 mila euro nel marzo 2015, ma ritenendo di aver agito correttamente, ha presentato appello e si è visto dare ragione in secondo grado. I giudici hanno riconosciuto la correttezza del suo operato.

La Procura regionale della Corte dei Conti gli contestava di aver affidato una consulenza esterna mentre all’interno della Provincia c’era le professionalità adeguate a svolgere tali incarichi senza nessuna spesa aggiuntiva per l’ente pubblico. In particolare, si sarebbe trattato di un incarico riguardante l’approvazione del nuovo Pup, il piano urbanistico provinciale, con un danno contestato a Scalet di 70 mila euro.

Il dirigente si era sempre difeso sostenendo di aver effettuato una completa ricognizione all’interno della macchina amministrativa della Provincia per individuare le professionalità adeguate allo svolgimento della consulenza in materia.

I giudici di secondo grado hanno osservato che manca qualsiasi prova che Scalet non abbia effettuato la ricognizione interna. I giudici, però, osservano anche che la normativa della Provincia di Trento è ben meno stringente rispetto a quella nazionale, soprattutto in considerazione dell’ambito in cui doveva essere svolta la ricerca delle professionalità adeguate, e che il dirigente l’ha rispettata e per questo il ricorso va accolto.













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