Corsa ai prodotti da Adunata: veneti primi 

Dopo il vino, la grappa. I trentini partner dell’evento, ma bottiglie, salumi e formaggi con il logo ancora non si vedono


di Sandra Mattei


TRENTO. Il prosecco di un’azienda veneta pubblicizza l’adunata degli alpini a Trento con un’etichetta ad hoc? «Può farlo», sostiene il presidente della sezione Ana di Trento Maurizio Pinamonti. «La discriminante su chi possa usare il logo ufficiale dell’Adunata e chi no -spiega - è se si è partner o meno dell’evento. Abbiamo una ventina di partner dell’Adunata, che hanno già preso accordi e che potranno usufruire del logo, quello con la colomba e il numero dell’edizione 91 stilizzato, con i colori della bandiera italiana. Un logo, come spiegato a suo tempo, che esprime i valori della pace e della solidarietà, sui quali i nostri partner concordano».

Ma come la mettiamo con l’azienda El Canevon, che al momento è l’unico ad offrire ad eventuali ristoratori ed esercenti di casa nostra una bottiglia dedicata, con etichetta con cappello d’alpino e tanto di dicitura “Trento 2018”? «Nessuno può impedire ad un privato - precisa il presidente della sezione Ana trentina - di pubblicizzare i propri prodotti con riferimenti all’Adunata, ma gli unici autorizzati con il logo sono i nostri partner, come il Consorzio vini del Trentino, il Concast, la Coldiretti. Durante la manifestazione perciò, proporremo i nostri prodotti trentini, eccome. Tuttei soci del Consorzio potranno perciò realizzare a loro piacimento bottiglie e confezioni ad hoc per l’Adunata. Anche ristoranti e bar sono pronti ad accogliere i prodotti, con offerte di menù dedicati all’Adunata di maggio».

La parola passa allora a Graziano Molon, presidente del Consorzio vini del Trentino, per capire perché la bottiglia del prosecco, alla quale si è aggiunta ieri in una bottiglieria della città quella della grappa Nardini, anch’essa veneta (di Bassano del Grappa) siano già in circolazione, mentre non è dato vedere quelle trentine.

«Il Consorzio vini del Trentino - risponde Molon - ha fatto un accordo con l’ufficio marketing dell’Adunata delle penne nere e i nostri soci si possono avvalere del logo dell’evento. Noi non imponiamo ai nostri soci di aderire, ma è certo che in molti si stanno attivando per decidere come attrezzarsi per pubblicizzare i vini trentini. Ognuno farà come meglio crede, creando etichette ad hoc o utilizzando adesivi». Insistiamo. Non è che ancora una volta ci facciamo surclassare dall’intraprendenza veneta? «Non posso entrare nel merito delle logiche commerciali altrui - afferma Molon - Il mio impegno è che emerga l’eccellenza dei prodotti trentini in occasione dell’Adunata 2018 degli alpini e posso assicurare che tutti faremo la nostra parte».

È il responsabile marketing dell’Adunata nazionale, Marzio Bodria, a chiarire come funziona l’autorizzazione del Comitato organizzatore dell’Ana. «Sono responsabile del marketing delle adunate nazionali - esordisce Bodria - da 15 anni. Il mio compito è stipulare accordi bilaterali con aziende che condividano lo spirito della nostra manifestazione. In Trentino ci sono una ventina di partner, non solo di prodotti alimentari, ma anche di società assicurative, energia, eccetera. Il Consorzio vini del Trentino e il Concast possono utilizzare il nostro logo, senza bisogno di autorizzazioni. In questi giorni ci arrivano richieste per consigli su come utilizzarlo al meglio, scegliendo adesivi o collarini per le bottiglie. Preciso che abbiamo accordi pluriennali con altre aziende, come grappa Nardini, Campari, Forno d’Asolo. Per questo si troveranno anche a Trento. Anche la Forst ha preparato una lattina della Premium con il marchio. Tutti gli altri produttori che vogliano dotarsi di etichette dedicate, lo potranno fare, purché richiamino simboli alpini (cappello, penne nere) ma senza il logo».















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