Corruzione, il 22% dei ristoratori denuncia il voto di scambio
Studio dell'Università di Trento su un campione di circa 2000 imprese
BRUXELLES. La corruzione tra privati è un problema emergente anche tra le imprese trentine. Lo dimostra lo studio condotto all'interno della provincia di Trento su un campione di circa 2000 imprese contattate. La ricerca fa parte del progetto europeo 'PCB - The Private Corruption Barometer', per la misurazione della corruzione tra privati, uno studio finanziato dalla Commissione europea e coordinato da Andrea Di Nicola del gruppo eCrime dell'Università di Trento con la partecipazione di Università e centri di studi anche in Spagna, Germania e Bulgaria.
«Il 22% delle imprese nel settore della ristorazione nella provincia di Trento - ha spiegato Fabrizio Costantino, ricercatore della Facoltà di Giurisprudenza di Trento -, hanno dichiarato di essere a conoscenza di offerte di danaro, regali o favori in cambio del voto politico». Inoltre, ha aggiunto, «il 3% ha detto di essere direttamente a conoscenza di casi di corruzione tra privati avvenuti negli ultimi 12 mesi».
È molto difficile avere dati oggettivi sulla corruzione ma in questo caso la partecipazione al questionario è stata ampia. Secondo quanto emerge dall'analisi il 10% degli imprenditori della provincia di Trento ritiene che spesso o molto spesso le imprese offrano denaro, favori e regali ad altri imprenditori per assicurarsi favori in futuro. Per il 12%, i responsabili acquisti delle imprese realizzano spesso o molto spesso acquisti presso amici o parenti. Circa il 9%, infine, ritiene frequente che imprese intermediarie suggeriscano offerte meno vantaggiose intascando parte dei guadagni ottenuti.
Al dato sulla corruzione tra privati in Trentino si associa quello sulle conseguenze della corruzione. Circa il 43% degli intervistati ritiene che raramente il coinvolgimento di un dipendente di un'impresa in un caso di corruzione abbia ripercussioni sulla carriera dello stesso o sull'immagine dell'azienda stessa. Sembrano mancare i sistemi di sanzione: secondo circa il 57% degli intervistati, chi chiede/riceve una tangente non viene effettivamente sanzionato.
Lo strumento indaga anche su aspetti come il conflitto di interessi che, pur non essendo definibili come corruzione in senso stretto, danneggiano il libero mercato. Il 26% delle imprese appartenenti ai servizi ritiene che il conflitto di interessi in Trentino incida in maniera negativa sulla libera concorrenza. Finanziato con 500.000 euro dalla Commissione, PCB - The Private Corruption Barometer, è stato il primo progetto di ricerca applicata in Europa per la misurazione della corruzione tra privati negli Stati membri dell'Unione europea a supporto delle imprese. È stato testato anche in Germania, Bulgaria, Spagna su un campione di 2000 imprese per stato.