Controlli sui vigili urbani  per misurare l’inquinamento 

Lavoro e smog. Dopo anni accettata la richiesta di due agenti che chiedono di verificare l’azione degli agenti tossici a chi passa ore a controllare il traffico. I risultati fra 2 settimane


daniele peretti


Trento. Fra due settimane saranno noti i risultati dell’indagine sui dati relativi alle percentuali di agenti tossici che i vigili della polizia locale, in servizio nelle ore di punta, quotidianamente respirano durante il controllo del traffico. Dopo anni di lotta sindacale si è arrivati ora il riconoscimento di una possibile esposizione a rischi cancerogeni per chi è ogni giorno viene impiegato nel controllo del traffico. Per riuscirci c’è voluto l’impegno di due agenti della polizia locale di Trento che hanno iniziato una lotta personale passata attraverso una serie di analisi fatte a proprie spese che periodicamente sono state presentate al comandante. Fino a oggi l’unico risultato è stato quello che prevede la possibilità di indossare una mascherina utile unicamente per contrastare le polveri sottili. Fondamentale è stato il cambiamento del servizio di consulenza di medicina del lavoro (la Sea), ha riconosciuto le istanze degli operatori.

La verifica

Giovedì mattina si sono concretizzate le condizioni ideali a livello di giorni senza pioggia, temperatura e vento per avviare il test fatto dalle 7,40 alle 8,30 in piazza Venezia ed in via dei Ventuno. Ai vigili è stata fatta indossare una specifica strumentazione che analizzerà le percentuali respirate di benzene, anidride carbonica, biossido di zolfo e di idrocarburi policiclici aromatici. Il test di ieri mattina era stato concordato anche col commissario ed il comandante della Polizia Municipale. Tra due settimane i risultati sui quali si aprirà una trattativa basata su tre punti: utilizzo di una mascherina specifica per tutti gli agenti tossici. Rotazione completa di tutto il personale, anche quello normalmente impegnato in ufficio retribuito in ugual misura, è stato fatto notare, rispetto a chi presta servizio stradale e come ultima possibilità un’azione legale. Ma questa non è l’unica vertenza sindacale in corso.

La rotatoria

L’altra riguarda la rotonda di Ponte San Giorgio dove le pattuglie da mesi svolgono l’attività minima per non incappare in sanzioni disciplinari. Dopo l’investimento di un collega che ha subito danni permanenti, i vigili hanno contestato l’inutilità di presidiare una rotonda di fatto votata allo snellimento del traffico. Secondo quanto presentato al comando, il problema dei rallentamenti è costituito dai semafori e dal restringimento di via Fontana per fare spazio alla ciclabile. La pattuglia di fatto parcheggia ad una ventina di metri dal ponte, sorvegliando lo scorrimento del traffico.













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