Consulta, scoppia il caso del presidente-candidato
TRENTO. Scoppia un caso Consulta degli studenti. Il presidente dell’organismo, Emiliano Marignoni, 23 anni, è anche candidato del Pd alle comunali. E Francesca Gerosa, consigliera comunale di...
TRENTO. Scoppia un caso Consulta degli studenti. Il presidente dell’organismo, Emiliano Marignoni, 23 anni, è anche candidato del Pd alle comunali. E Francesca Gerosa, consigliera comunale di opposizione e membro della Consulta, ne chiede le dimissioni. Lo farà - annuncia la capogruppo del gruppo «Da Cittadini» - nella riunione di martedì prossimo. «Apprendere che il presidente Marignoni si è appena candidato nelle liste del Pd, e che poggi parte della sua campagna elettorale proprio sulla sua carica di presidente, è inammissibile e rende vano il lavoro fatto per un lungo anno dalla commissione istruzione per dare vita a questa consulta», denuncia Gerosa. «Trovo grave che nessun membro del Pd, a partire dal sindaco Andreatta, abbia consigliato a Marignoni di dimettersi, ben sapendo quanto sia stato difficile il percorso di istituzione della consulta degli studenti».
Ma il diretto interessato, a stretto giro di posta, annuncia di aver deciso autonomamente di dimettersi e di aver informato il presidente del consiglio comunale Renato Pegoretti: «Non ho tessere di partito e dal punto di vista regolamentare non ci sono incompatibilità - spiega Marignoni - mi sono candidato per dare voe ai giovani, che credo possano dare un contributo anche in consiglio. Ma non voglio dare adito a polemiche e voglio preservare la consulta da critiche proprio per il cammino travagliato che ha avuto». L’organismo, nato pochi mesi fa, è stato osteggiato dal centrodestra. «L’istituzione della consulta - ricorda Gerosa - ha subito svariati attacchi da parte di chi in consiglio temeva che l’organismo potesse essere, come tanti altri, legato ad appartenenze politiche, soprattutto di sinistra. Come commissione istruzione una delle battaglie più difficili è stata quella di garantire che gli studenti avrebbero lavorato fianco a fianco delle istituzioni con il solo scopo di creare un collante tra gli studenti dell’Ateneo e gli abitanti della città». Per la consigliera la candidatura di Marignoni mette in discussione questo impegno: «Ha minato la possibilità che il prossimo consiglio creda ancora nella buona fede di chi, come me, ha lottato contro i mulini a vento per dare voce ai giovani studenti».(ch.be.)