Confraternite, sfida a colpi di stoccafisso
Trento. Sarà a colpi di stoccafisso quest’anno il pranzo per gli auguri delle Confraternite enogastronomiche trentine di Bacco e dello Smacafam. Per il tradizionale incontro conviviale alle 12.30 di...
Trento. Sarà a colpi di stoccafisso quest’anno il pranzo per gli auguri delle Confraternite enogastronomiche trentine di Bacco e dello Smacafam. Per il tradizionale incontro conviviale alle 12.30 di domenica prossima 12 gennaio, la scelta è caduta sull’antico convento di San Bernardino, in via Grazioli, salita Belvedere San Francesco, sede della impresa sociale Kaire Associazione Trentina Insieme Verso Nuovi Orizzonti. Per l’occasione lo chef dell'Associazione Mirko Buldrini proporrà un menù quanto mai sfizioso, il tutto accompagnato dai vini studiati ad hoc. Interverranno all'incontro la Confraternita dello Stofìss dei Frati di Rovereto, la Venerabile Confraternita del Baccalà alla Vicentina, la Confraternita dello Sguazet, la Confraternita del Tortel di patate e l’accademico bassanese Otello Fabris autore del monumentale volume sulla storia del baccalà.
Per non ingenerare equivoci sarà bene ricordare che in Veneto - ma anche in Trentino e in Friuli - per baccalà si intende lo stoccafisso, dal tedesco Stockfisch, il pesce bastone essiccato, mentre nel resto d’Italia per baccalà - dal portoghese “Bacalhau” - si intende quello conservato sotto sale. Entrambi derivano da un unico pesce: il merluzzo pescato alle isole Lofoten in Norvegia.
Molti sono i riferimenti legati al Trentino citati da Otello Fabris nella sua monumentale opera sulla storia del baccalà: oltre alle imposizioni relative ai giorni di digiuno decise dal Concilio Tridentino, si parla dei porti fluviali dell'Adige dove si pagavano i dazi per il passaggio delle merci che viaggiavano su delle zattere: Neumarkt-Egna, Trento, Rovereto-Borgo Sacco, Parona-Verona. La via maestra dello stoccafisso erano i fiumi che congiungevano Amburgo a Venezia: il Reno, l'Adige, il Brenta. Un ruolo importantissimo hanno sempre avuto il porto fluviale e la dogana di Sacco dove esistevano alcune famose ditte di spedizionieri: i Fedrigotti, i Baroni, i Cont, i Prosser. Per raggiungere Verona dopo aver caricato le zattere al porto fluviale di Sacco davanti alla chiesa di San Zuane dovevano passare ben dieci posti pericolosi fino alla successiva dogana di San Giorgio a Verona gestita dai burchieri di Pescantina. Per le adesioni al pranzo degli auguri a colpi di baccalà, soci e simpatizzanti possono rivolgersi alla segretaria della Confraternita dello Smacafam, Maria Loredana Molinari, tel. 0461 924150 o 320 1447200. C.L.