Compra un cellulare e si ritrova con un pacco di sale: truffato
Pensava di aver fatto un affare, ma è stato gabbato. Il truffatore identificato dai carabinieri anche grazie ad un tatuaggio
ROVERETO. Gli ha rifilato un pacco di sale al posto di due telefoni cellulari ma è stato smascherato e denunciato dai carabinieri di Rovereto, C.A. 45enne napoletano, che vive sul lago di Garda. E’ accaduto a Rovereto qualche giorno fa in piazzale Orsi. Una truffa molto semplice della costruzione: la proposta di un affare imperdibile ad un prezzo stracciato. Con la scusa di dover realizzare immediatamente denaro contante per impellenti necessità, ti fanno toccare con mano e verificare l’autenticità dell’oggetto che stai per comprare, ma al momento dello scambio soldi/merce, al malcapitato di turno viene rifilato “il pacco”, e questa volta era di sale.
Al posto dei telefoni cellulari esibiti con tanto di garanzia, all’interno della confezione c’era infatti un pacco di sale. L’affare era talmente appetibile che per non farsi scappare l’occasione, il malcapitato, avvicinato con una banale scusa, era corso al bancomat per fare un prelievo di denaro.
Ma questa volta al truffatore, napoletano di 45 anni, non è andata bene. I carabinieri, dopo aver ricevuto la chiamata dal truffato roveretano, hanno iniziato a scavare tra gli indizi, e grazie ai circuiti di videosorveglianza sono riusciti ad identificare e denunciare l’autore della più vecchia truffa del mondo.
Il particolare del tatuaggio e la descrizione della persona, sono stati determinanti per i carabinieri della Stazione di Rovereto che per giorni hanno fatto scorrere le immagini delle telecamere.
L’uomo, già noto,, ha usato l’espediente ben raccontato nel film di Nanny Loy “Pacco, doppio pacco e contropaccotto” anche nel mantovano, e del bresciano.
L’occasione di quanto accaduto fornisce ai carabinieri motivo per sensibilizzare i cittadini affinché si astengano da acquisti “al volo” di merce della quale se ne ignora la provenienza e proposta frettolosamente per strada da sconosciuti, perché nel caso si trattasse di provenienza illecita, si rischia di commettere reati quali la ricettazione o l’incauto acquisto, punibili dal codice penale con pene severe.