«Commercio, no alle grandi superfici»

Coop di Pinzolo, il presidente spiega il ricorso al Tar: «Non siamo contro la concorrenza, ma così si affossano i piccoli»


di Giuseppe Ciaghi


PINZOLO. Sulla sentenza del Tar sull’area ex Ille di Spiazzo, che ha bocciato in parte la variante del Prg che prevede il punto vendita del Poli, dopo il comunicato pubblicato sui giornali di ieri, ora interviene anche Ornello Binelli, presidente della Famiglia Cooperativa di Pinzolo. Secondo Binelli alle informazioni pubblicate occorre aggiungere qualche riflessione per una migliore e più completa conoscenza dei fatti. «La società cooperativa - tiene a premettere - non è un’impresa che mira a fare guadagno, che pensa solo al proprio tornaconto, ma per definizione e da Statuto ha a cuore i soci, che cerca di agevolare fornendo servizi, creando posti di lavoro, promuovendo attività sociali ed investendo ove opera i proventi dei ricavi inerenti la propria attività».

Precisa inoltre che «tutte le cooperative di valle assieme alla Famiglia Cooperativa di Tione, hanno ricorso contro il progetto di arrivo del marchio Poli a Spiazzo. Semplicemente con l’unico intento di difendere il territorio della Rendena». Il problema di fondo, secondo Binelli, non sarebbe stato tanto l'arrivo di Poli, quanto la correttezza di confrontarsi ad armi pari, di farsi una concorrenza leale. L'aver promosso, con varianti e deroghe ad hoc, la trasformazione di un'area di interesse industriale provinciale in una zona commerciale a valenza comunale di dimensioni spropositate, avrebbe finito col turbare la filosofia, ma soprattutto gli equilibri fra i vari settori produttivi con cui era stato pensato e redatto a suo tempo il Pup. Da qui l'opposizione al progetto e il ricorso.

«Le Cooperative, compresa quella di Tione - conferma Binelli - hanno inteso mettere in discussione la grande superficie di vendita concessa, non l’arrivo del competitore. Tutti hanno diritto ad insediarsi su una superficie disponibile; il libero mercato e la concorrenza sono positivi: permettono di affinare le idee, di migliorarsi e… di fare il bene del socio o cliente che sia. La grande area di vendita che era stata accordata a Poli andava inevitabilmente a colpire i piccoli punti vendita delle Famiglie Cooperative. Come si può pensare infatti di tenere aperto fuori stagione, ma anche in piena stagione, un negozio a Massimeno, a Bocenago, a Strembo, a Vigo? Un’area commerciale tanto grande a metà valle avrebbe decretato la morte certa di queste piccole realtà, le più deboli, quelle per le quali la Cooperazione è stata sempre pronta a “perdere guadagno” pur di garantire il servizio, almeno il pane e il latte, ai meno provveduti. Se si guarda il proprio campanile e la propria posizione non si riesce forse a comprendere fino in fondo questo atteggiamento; lo si può criticare o si può nutrire qualche dubbio. Ma se si abita in un piccolo paesino che non gravita sulla strada statale, se si è privi di automezzo o se si hanno i capelli bianchi, queste ragioni diventano subito perfettamente comprensibili e chiare». Binelli sposta poi il discorso e porta ad esempio di agire corretto l'iniziativa che la Famiglia Cooperativa di Pinzolo ha avviato proprio in questi giorni per andar incontro alle richieste avanzate dai soci nell'assemblea di febbraio: la realizzazione di un supermercato di 800 metri quadrati a Giustino davanti all'Ingross Rendena, in un'area da sempre a vocazione commerciale, per adeguare il servizio alle richieste avanzate dall'utenza e migliorare l'offerta della località turistica. Il tutto dentro la normativa vigente, senza deroghe o varianti.













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