«Commercio, fai lo sconto sull’affitto? Non paghi l’Imu»
La proposta della maggioranza. Agevolazioni ai proprietari degli immobili per rilanciare le attività del centro storico messe in crisi dalle locazioni alle stelle. Ordine del giorno presentato da Bozzarelli (Pd) e condiviso dalla coalizione
Trento. Un progetto ambizioso, e sulla carta – una volta approvato in consiglio - anche relativamente agevole nell’iter visto che è condiviso da tutte le forze di maggioranza. Un progetto che vuole essere una scossa elettrica per il commercio del centro storico, da tempo messo in crisi da una parte dall’e-commerce, dall’altra da affitti molto elevati tarati più sulle possibilità delle grandi catene commerciali che sui negozi tradizionali.
Sconto sull’Imu fino al 100%
Elisabetta Bozzarelli, consigliere comunale del Pd, ha presentato ieri in via Galilei “Trento Laboriosa”, un documento articolato (e tradotto in un ordine del giorno depositato ieri) che vuole dare un’iniezione al commercio tradizionale del centro storico a partire dal prossimo bilancio comunale. Al suo fianco Alberto Pattini, capogruppo del Patt, Paolo Serra del Pd e Renato Tomasi di Cantiere civico (tra i firmatari anche Futura e i Verdi). L’elemento più evidente del documento riguarda lo sconto graduale sull’Imu, fino al completo azzeramento, per i proprietari dei locali che praticheranno riduzioni sui canoni. L’Imu sarà totalmente cancellata per riduzioni del canone superiori al 29%, dimezzato tra il 20 e il 29%. Dalle agevolazioni saranno escluse attività che hanno apparecchi da gioco, compro oro, attività finanziarie, assicurative o di transazione di denaro, attività di preparazioni di prodotti alimentari (a meno che non siano tipici locali), centri massaggi e night club, vendita armi, tabacchi. I tempi per l’adozione del provvedimento? Bozzarelli intende portarlo in discussione in aula a breve, così che le risorse possano essere individuate con il bilancio di dicembre, l’ultimo di questa amministrazione prima delle comunali del 2020.
Lo studio
Questo, appunto, il passaggio più rilevante di un progetto più ampio che ha preso spunto da uno studio effettuato dalla stessa Elisabetta Bozzarelli tra i commercianti del centro storico, esclusi (volutamente) i locali pubblici e le grandi catene commerciali: oltre il 50% delle attività è legata all’abbigliamento e alle calzature. Il quadro che emerge vede una stragrande maggioranza di esercenti (i tre quarti) che non ha muri di proprietà e che deve quindi pagare l’affitto. L’altro elemento rilevante è che si tratta quasi sempre di commercianti di grande esperienza, almeno 10 anni.
Quali i problemi principali per aprire una nuova attività? L’investimento iniziale e la difficoltà di accesso al credito - hanno risposto i commercianti - mentre le difficoltà legate all’attività vengono individuate soprattutto negli affitti troppo alti e nell’assenza di parcheggi. Non ultimo, secondo gli intervistati, le attività commerciali migliorano di molto lo stato urbano. Proprio da questo prende spunto il documento di Bozzarelli, che nel commercio vede innanzitutto un luogo di relazione nella città e non un mero scambio di beni tra esercenti e cliente.
Terzo settore
Alle agevolazioni Imu potranno accedere anche i proprietari di negozi sfitti che concederanno i locali a enti del terzo settore stabilmente operanti nel territorio comunale. Le agevolazioni sull’Imu saranno progressive in base alle giornate di messa a disposizione degli immobili. Questa proposta vuole favorire l’utilizzo di locali sfitti in centro.
Non solo Giro al Sas
Un altro punto che Bozzarelli ha voluto sottolineare dell’ordine del giorno, riguarda la regolazione del flusso di persone su tutto il territorio, soprattutto nel corso dei grandi eventi. In buona sostanza, si vuole evitare (ma l’ordine del giorno non dice come) che le persone si concentrino nel solito Giro al Sas.
Logistica urbana da rivedere
L’ordine del giorno chiede anche di ridefinire l’organizzazione urbana riguardante la logistica integrata, soprattutto nella Ztl. «Trasporti, mobilità, servizi nell’area urbana, soprattutto in centro storico, hanno bisogno di un modello organizzativo e di governance innovativo e sostenibile», perché «consegne, resi e tutte le attività quotidiane di rifornimento» pongono sotto stress il sistema urbano. Il documento chiede quindi che si identifichi un nuovo modello, confrontandosi con altre realtà.
Il progetto piace
Tante i rappresentanti del commercio presenti. “Trento laboriosa” ha incassato apprezzamenti da Massimo Piffer, vice presidente provinciale di Confesercenti, e Franco Bertagnolli, presidente dell’Apt.