il lutto

Colorio, un’inchiesta a Bolzano

Martedì l’autopsia sulla salma dell’autonomista, oggi i funerali: indagati due medici del San Maurizio


di Giuliano Lott


ROVERETO. Si celebrano questa mattina, alle 11.30 nella chiesa di San Giuseppe, nel quartiere Brione, i funerali di Alighiero Colorio, ingegnere edile e uomo di punta dell'autonomismo locale, spentosi all'ospedale San Maurizio la mattina dell'11 giugno. Celebrare le esequie quaranta giorni dopo la morte non è un vezzo ma di una necessità, dato che solo martedì scorso è stato possibile eseguire l'autopsia sulla salma, ordinata dal gip Walter Pelino del tribunale di Bolzano, che ha disposto l'incidente probatorio. Il medico legale incaricato dal gip si è preso 90 tempo per stendere una dettagliata relazione sulle cause del decesso.

Tutto è partito dalla denuncia sporta ai carabinieri dai figli dell'anziano, secondo i quali la morte del padre sarebbe imputabile a grossolani errori di valutazione da parte dei medici del San Maurizio. Il pm bolzanino, il sostituto procuratore Igor Secco, ha aperto un fascicolo sulla morte di Colorio e due medici del reparto di geriatria dell'ospedale San Maurizio sono stati iscritti nel registro degli indagati. La ricostruzione degli ultimi giorni di Alighiero Colorio racconta che l'ingegnere, ormai in pensione, era stato operato per la frattura di un femore all'ospedale di Rovereto, subìta per una banale caduta. Dopo l'intervento, riuscito benissimo e senza alcuna complicazione, Colorio era stato inviato alla casa di cura bolzanina Villa Melitta per un periodo di rieducazione motoria. Qui però, durante le sedute riabilitative, aveva accusato uno scompenso cardiaco e i medici della clinica avevano preferito affidarlo alle cure degli specialisti del San Maurizio. Ma la situazione è precipitata all'improvviso e Colorio si è spento a seguito di un'infezione. Nei giorni successivi al decesso, i figli dell'ingegner Colorio hanno sporto denuncia adducendo responsabilità ai medici di geriatria. Ora toccherà al pm Secco raccogliere gli elementi da portare a sostegno delle accuse. Ma già il fatto che il magistrato bolzanino abbia accolto le istanze dei famigliari spiega la necessità di fare chiarezza. Benché l’ingegner Colorio fosse piuttosto in là con gli anni - ne aveva 94 e quest’anno ne avrebbe compiuti 95 - pare fosse in grande forma prima del ricovero al San Maurizio. L’ipotesi dell’accusa è che i medici abbiano commesso qualche negligenza che sarebbe costata la vita all’anziano autonomista roveretano. Classe 1922, ufficiale di vascello nella Marina militare per i primi tre anni della Seconda guerra mondiale, dall'8 settembre 1943 Alighiero Colorio divenne un combattente della guerra di Liberazione e solo due anni dopo la fine del conflitto si laureò in ingegneria civile edile al Politecnico di Torino, seguendo le orme del padre Gino. A fianco della propria attività professionale, nel 1969 - con l’elezione in consiglio comunale a Rovereto - iniziò una lunga carriera politica nelle fila del Pptt-Ue, di cui divenne capogruppo. Rieletto più volte, sommò 21 anni di consiglio e svariate legislature. Nel 1999 venne nominato membro del cda dell'Aspe, l'Azienda speciale provinciale per l'energia.

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