Collini: «Mensa al Cte acceleriamo i tempi e acquistiamo l’area» 

Il rettore: «Permuta superata. E per il nostro parcheggio in Sanseverino, studiamo con il Comune un uso condiviso» 


di Sandra Mattei


TRENTO. «Come è noto per noi l’esigenza di avere nuovi spazi, sia per la mensa che per lo studio, è urgente. Anche il vostro giornale si è occupato della carenza di posti alla Buc. Quindi visto il ritardo nel trasferimento del polo espositivo ed il superamento dell’accordo con le permute previste dell’area Cte con il piazzale Sanseverino, abbiamo optato per l’acquisto».

Così il rettore dell’Università Paolo Collini fa il punto della complessa partita che vede coinvolti il Comune, Patrimonio del Trentino e l’Ateneo, appunto, per sbloccare l’area del Cte, legata al trasferimento del polo espositivo all’ex Italcementi, dove però si sta procedendo ad una bonifica con lo spargimento di 55 mila metri cubi di terra, con i tempi previsti dagli otto ai dodici mesi.

Rettore Collini, conferma che state definendo l’acquisto dell’area Cte e che l’accordo per la permuta con Patrimonio del Trentino, al quale avreste ceduto piazzale Sanseverino, è saltato?

Certo, è così. L’accordo di due anni fa con la Provincia prevedeva lo scambio tra il nostro piazzale Sanseverino e la loro area espositiva. Successivamente la Provincia avrebbe ceduto il parcheggio al Comune e quest’ultimo avrebbe dato in cambio l’area Bonomelli e l’ex municipio di via Belenzani, ma l’accordo è scaduto nella primavera dell’anno scorso. Quindi, si rimette in discussione tutto ed abbiamo optato per una strada più semplice, che è quella dell’acquisto diretto.

L’assessore all’urbanistica Biasioli ha dichiarato che il Comune è interessato all’acquisto di piazzale Sanseverino, per loro strategico. Vuol dire che voi siete disposti a vendere l’area al Comune ?

Sì, ora procederemo con due accordi separati: uno con Patrimonio del Trentino, l’altro con il Comune. Quest’ultimo ha in comodato il parcheggio e perciò ridefiniremo i tempi, per un’ulteriore proroga. L’idea è che con l’amministrazione comunale si arrivi ad un progetto condiviso su piazzale Sanseverino, che vada bene ad entrambi. Sa che si sta discutendo molto su quella parte della città per l’intemodalità, la funivia per il Monte Bondone: è un dibattito in divenire, con tempi che si prospettano lunghi.

Mentre i tempi per l’acquisto del Cte dovrebbero essere brevi?

Mi auguro di sì. Ripeto che noi siamo interessati a chiudere in fretta la partita e non abbiamo problemi di liquidità. Non avremmo la disponibilità immediata, ma fisseremo delle date per un iter che ci porti alla sua disponibilità.

Quanto vi costerà l’acquisto?

La cifra stabilita allora era di poco più di 10 milioni di euro. Ma, essendo passato del tempo, ora è oggetto della valutazione degli organi competenti, perché trattandosi di un atto di vendita tra enti pubblici, c’è un’autorità preposta per definire il prezzo. In ogni caso si tratta di periti che fanno atti ufficiali, soggetti al controllo dell’Agenzia delle Entrate, tutto alla luce del sole. Nella permuta le cifre si compensavano, ora si dovrà rivederle. Manterremo anche l’immobile di Povo, previsto nella permuta, ma ci va bene, perché incassiamo l’affitto.

E per quanto riguardo le ipotesi di utilizzo futuro di piazzale Sanseverino?

Per il momento direi che al Comune interessa mantenere ancora i posti auto. Noi lo abbiamo dato in comodato d’uso, al tempo in cui l’abbiamo acquistato da loro, ma ci sarà occasione di ridefinire i termini dell’accordo.















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