Cocaina in centro, tremano i clienti

I carabinieri hanno identificato una cinquantina di consumatori di droga. Segnalati al Commissariato del Governo



TRENTO. Adesso tremano i clienti. Dopo l’arresto di sei giovani che rifornivano di cocaina e hashish la movida trentina, i carabinieri stanno identificando gli acquirenti della droga. Si tratta di insospettabili. Ragazzi dai venti ai trent’anni che per movimentare la serata assumevano cocaina. Per il momento, i carabinieri ne hanno identificati una ventina, ma pensano di poter arrivare ad almeno cinquanta clienti. Saranno tutti segnalati al Commissariato del Governo come consumatori di stupefacenti. Gli inquirenti ne sentiranno anche alcuni per verificare che non vi siano state ulteriori cessioni ad altri di dosi di cocaina.

L’inchiesta dell’Arma ha scoperchiato un vero e proprio pentolone. Un quadro a dir poco allarmante di come passano le serate i giovani trentini. Innanzitutto, i clienti del giro erano quasi tutti o studenti o lavoratori. Impiegati, liberi professionisti, figli di papà. Per far parte del giro ci voleva una discreta disponibilità economica. La droga non era certo a buon mercato. Secondo quanto accertato dai carabinieri del nucleo investigativo di Trento, i sei arrestati vendevano la cocaina a prezzi che oscillavano dai 50 ai 60 euro al grammo. Considerando che una dose minima è mezzo grammo, si capisce che per movimentare la serata si dovevano spendere un bel po’ di soldi.

A gettare un fascio di luce sul traffico sono state le intercettazioni telefoniche. I clienti chiamavano, infatti, col cellulare e annunciavano che sarebbero passati a prendere una birra o le sigarette. Qualcuno indicava la cocaina come se si trattasse una macchina di lusso. Lo scambio avveniva nei vicoli del centro, nei pressi dei bar frequentati sia dagli spacciatori che dai clienti. Anche se i carabinieri hanno accertato anche cessioni nei pressi di un locale a nord della città.

Gli spacciatori aspettavano all’interno dei locali, poi quando arrivava il cliente o quando questi inviava un sms, uscivano e raggiungevano luoghi appartati. Qui avveniva lo scambio.

Secondo quanto accertato dall’inchiesta, la droga veniva consumata soprattutto in case private, dove i clienti si riunivano. Ma c’era anche chi usava la cocaina per darsi la carica prima di uscire con la fidanzata. Insomma, un quadretto desolante di come i giovani trentini passano le loro serate, con l’aiuto della cocaina e di qualche spinello. C’è di che far riflettere i genitori.

Dal punto di vista delle ’indagini, adesso i carabinieri stanno cercando di risalire ai fornitori. Intanto nei prossimi giorni si terranno gli interrogatori di garanzia. In cella sono finiti Adriatik Xhilaga, Oltjian Cani, Chiara Marchesini, Klaudius Porja, Rexh Meshi e Lleshi Fisnik. Mancano altri quattro albanesi che erano i fornitori degli spacciatori. Adesso, però, i carabinieri stanno cercando i fornitori .

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