«Civiche pronte ad allearsi con il Patt»
Cia lascia Civica Trentina e in consiglio regionale va con Lega e Forza Italia: «Non faccio il fiancheggiatore di Rossi»
TRENTO. Claudio Cia, candidato sindaco del centrodestra a Trento nel 2015, lascia la Civica Trentina, con cui è stato eletto consigliere provinciale nel 2013. Un’uscita ampiamente annunciata, dopo mesi di gelo con il capogruppo Rodolfo Borga e con l’altro consigliere Claudio Civettini (eletto con la Lega). Cia passa al gruppo Misto provinciale ma a livello regionale entra anche lui, due settimane dopo Manuela Bottamedi, nel gruppo regionale Lega Nord-Forza Italia. Scelta tecnica, ma anche di affinità politica. E infatti arriva subito il commento del forzista Giacomo Bezzi: «Da oggi siamo i quattro moschettieri contro Rossi e la sinistra che sta rubando il futuro alle nuove generazioni. Solo debito e assistenzialismo».
Ma se il passaggio di Cia potrebbe relegato tra i tanti cambi di casacca della politica contemporanea, a livello politico segna la frattura ormai netta tra il centrodestra e le civiche (Civica Trentina e Progetto Trentino), materializzata la scorsa settimana sulla mozione anti-omofobia, dove Bezzi, Fugatti, Bottamedi e Cia hanno scelto l’Aventino accusando le altre minoranze di aver fatto da stampella alla giunta Rossi. E ieri Cia ha rafforzato il carico: «La Civica non rappresenta più la mia sensibilità e la mia visione politica, non credo in un progetto che un giorno guarda a destra, uno a sinistra e uno al centro». «La Civica è stata assente e ambigua sui temi di attualità degli ultimi mesi, la questione del direttore dell’Azienda sanitaria Flor, il caso Baratter e le inchieste che hanno lambito il governatore Rossi. Mi è pesato, perché io non mi presto a fare il fiancheggiatore del governo Rossi e a progetti futuri di alleanze con il Patt».
Ecco dunque l’accusa politica alle civiche: «Io non sono mai stato coinvolto direttamente, ma quello che mi è stato riferito è che c’è una forte attesa sul ruolo di Francesco Valduga (sindaco di Rovereto alla guida di una coalizione civica, ndr) in vista del 2018. Si parla dell’assessore Carlo Daldoss, e del sindaco di Pergine Roberto Oss Emer. Si vuole creare una civica di centro, lasciando fuori Lega e Fi, per costruire una coalizione con il Patt andando a sostituire il Pd. E forse - aggiunge Cia - non è nemmeno esclusa un’ipotesi Rossi per la presidenza, ipotesi che diventerebbe inspiegabile ai nostri elettori». Il consigliere parla di un «malessere crescente» dentro la Civica: «In quattro anni non ha saputo darsi un organo politico vero, solo recentemente è stato riesumato il direttivo». L’insofferenza verso un soggetto dove è solo uno a dare la linea (Borga, ndr), secondo Cia coinvolge anche alcuni sindaci e attivisti, pronti a lavorare per una «nuova civica autonomista di centrodestra» che faccia concorrenza al Patt. «Io - conclude - non faccio proseliti. Rivendico di essermi sempre attenuto al programma e alla carta dei valori della Civica. Ma ogni mia iniziativa, dalla rinuncia ai rimborsi alla presa di distanza dalla polizza vita, alle interrogazioni, è stata mal sopportata. Ma questo è l’unico modo di fare politica che conosco».
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