Cinquemila trentini in sfilata 

L’evento. Oggi il momento clou ad un anno di distanza dall’edizione di Trento. La maggior parte delle persone partirà oggi per la Lombardia L’attesa nei campi allestiti nelle periferie del capoluogo meneghino, tra cori, ricordi e grandi mangiate. Il nubifragio di ieri non ha rovinato la festa


Lorenzo Di Domenico


Trento. I giorni che precedono il "momento clou" dell'Adunata degli alpini (sono cinquemila i trentini che si ritroveranno sulle strade meneghine), ossia la sfilata della domenica, sono solitamente dedicati al divertirsi, al socializzare ed al rivedere vecchi amici. Anche la 92esima Adunata, quella del centenario della fondazione dell'Associazione, non ha fatto eccezione. Fin da giovedì Milano e dintorni sono infatti stati letteralmente invasi dalle penne nere, anche se, vista la differenza di dimensioni rispetto alla nostra Trento, l'effetto visivo era ben diverso rispetto a quello della scorsa edizione. Festeggiamenti, cori e divertimento non sono però certamente mancati, così come non potevano mancare le penne nere trentine: la maggior parte in arrivo domenica, ma tante presenti nel capoluogo lombardo fin dai giorni precedenti.

La giornata di ieri è dunque stata un momento di festa e di allegria, con i vari gruppi che avevano allestito i classici accampamenti che hanno passato buona parte della giornata assieme, seduti attorno ad un tavolo mangiando, bevendo e cantando. Tra questi anche i gruppi di Lavis e di San Michele all'Adige-Grumo, che non mancano mai alle Adunate "in trasferta", anche le più distanti, da quasi vent'anni. Decenni in cui si finisce per stringere profonde amicizie, come quella del gruppo lavisano con il coro Ana "La Ceseta", della sezione di Biella, che ha fatto visita al "campo base" dei trentini, intonando insieme alle penne nere conosciute quattro anni fa la canzone popolare "Amici miei".

Le penne nere si sono quindi riversate nelle strade milanesi durante il pomeriggio, rendendo interessante ogni passo nel centro della città grazie a cori, improvvisazioni musicali, veicoli d'epoca e molto altro. Il pomeriggio, in cui è andata in scena, tra le altre cose, anche la Messa in suffragio di tutti i Caduti, si è però bruscamente interrotto dopo le 17, quando è scoppiata una forte tempesta che ha indotto molti a rientrare alla propria base, creando lunghe code nell'accesso alla metropolitana. Tanti altri alpini non si sono però fatti fermare, rifugiandosi all'interno di locali oppure sotto i portici del Duomo, in attesa che le precipitazioni terminassero. Non si può però certamente parlare di festa rovinata per la giornata di ieri, perché in serata le penne nere sono tornate in strada a divertirsi e far divertire la popolazione della città ospitante come solo loro sanno fare. Un'ultima, si fa per dire, serata di festa prima della sfilata che si svolgerà oggi, probabilmente l'espressione massima dell'orgoglio degli alpini, in una giornata che si spera riservi nient'altro che sole.













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