Ciclone Saviano: «Trentini, vi piace “pippare” coca»

Lo scrittore al Festival dell’economia: «Autobrennero poco presidata, è lì che passa parte del narcotraffico»



TRENTO. «Al Nord ci si affretta sempre a dire che un mafioso è stato arrestato, ma la mafia non c’è. Che è stata sequestrata della cocaina, ma il narcotraffico non c’è. Sono le stesse forze dell’ordine a farlo. Perch‚ se al sud lo dicono, vengono ritenuti bravi, qui no, dà fastidio, e secondo me fanno male«. Così Roberto Saviano al Festival dell’economia a Trento, che ha aperto l’incontro parlando delle radici nel narcotraffico messicano nel sistema di mafie italiano, attraverso un racconto del suo ultimo libro “Zero zero zero”.

«C’è una vena - ha affermato - che porta molta coca in Italia e che passa di qui: l’Autostrada del Brennero, molto poco presidiata, secondo me». Poi vi con un elenco dei più recenti sequestri, il 15 maggio a un camionista, di 35 chilogrammi di cocaina, nei giorni scorsi altri 190 chilogrammi a un’organizzazione internazionale «che riempiva di cocaina il Trentino. Molta restava qui, perché ai trentini piace “pippare” cocaina».

Occuparsi di disoccupazione significa occuparsi di mafia. Così, i sostanza, lo scrittore e giornalista Roberto Saviano al Festival dell’economia, a Trento. «Mi aspettavo - ha affermato - una campagna elettorale di più al Sud, di più sui temi delle mafie, ma non c’è stata. Si dice che adesso l’emergenza è la disoccupazione. E si sa che il precariato ha uno stretto legame col lavoro nero». «Altro esempio - ha proseguito - può essere la mancanza di denaro in prestito dalle banche alle aziende. Secondo voi chi dà il denaro alle imprese? Quelle del Nord, del Piemonte, della Lombardia».













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