«Ci volete angeli del focolare? Ci avrete streghe» 

Il collettivo transfemminista aveva preparato un colorato benvenuto per l’esponente del governo



TRENTO. Una fontana composta di ombrelli e decorata da figurine di cartone ritagliate in modo da assumere la forma di organi genitali maschili e femminili: questo era il «benvenuto» che il ministro Fontana avrebbe trovato di fronte al Teatro Sociale, se non fosse rimasto a Roma per un colloquio al Quirinale. Insieme a questa installazione, i manifestanti (una sessantina) del Collettivo Transfemminista Queer Trento hanno esposto cartelli con slogan goliardici e provocatori: «Meno catechismo, più femminismo», «Ci volete angeli del focolare? Ci avrete streghe», «Non restare impassibile, scrivi l'indicibile». La protesta si svolge a pochi metri dall'entrata del Sociale, sotto lo sguardo delle forze dell'ordine, ma assume toni di civile per quanto nettissimo dissenso politico. La portavoce del Collettivo ha dichiarato: «Siamo qui per le donne che ancora oggi muoiono di aborto, dal momento che gli ospedali pubblici sono in mano agli obiettori di coscienza. Siamo qui per le donne vittime della violenza maschilista e dei femminicidi. Siamo qui per portare la voce delle minoranze sessuali che non si riconoscono nel modello eteronormativo imposto dal governo e che sarà seguito dalla giunta Fugatti». Viene attaccato anche il leader “machista” per eccellenza, Vladimir Putin: «La Russia, il paese-modello di Fontana e Salvini, è diventato illegale mostrarsi come omosessuali, c'è un'autentica persecuzione». Anche il senatore Pillon viene preso di mira, per il suo ddl che intende riformare l'affido dei figli, che dovrebbero passare il 50% del tempo con ciascun genitore, abolire l'assegno di mantenimento per il mantenimento diretto e rendere obbligatoria e a pagamento la mediazione civile; tutti fattori, sostengono i critici, che andranno a penalizzare le donne: «È un modo per disincentivare la parte economicamente più debole della coppia, di solito la donna, dall'intraprendere il divorzio».

Carla è una simpatizzante del movimento, che ha spiegato le motivazioni della sua adesione: «È importante che ci siano persone che manifestino in favore delle diverse idee di famiglia, che non è solo fondata sul matrimonio uomo-donna. La mancata crescita della natalità certamente è un grave problema, ma la soluzione non sta nelle misure arcaiche proposte da questo governo: serve più lavoro per le donne ed una maggiore apertura al contributo portato dai migranti». (f.p.)















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