Chiusura scuole elementari, Torcegno protesterà a Trento
Il piccolo paese della Valsugana sul piede di guerra: «Vogliamo subito risposte dalla Provincia»
TORCEGNO. «Se in questi giorni non avremo risposte dalla Provincia, andremo noi a Trento». I genitori non ci stanno ad accettare supinamente una decisione - quella di chiudere la scuola elementare a partire dal prossimo anno scolastico, facendo confluire i bambini a Telve di Sopra - che non condividono ma soprattutto non comprendono. Le motivazioni sono diverse e sono state elencate giovedì sera nel corso dell'incontro con il consiglio comunale. Una seduta dove è emerso il senso di attaccamento alla scuola ma anche la delusione per essere stati lasciati soli. «Dove è la Comunità di Valle? Dove sono i nostri rappresentanti politici? Ci sono solo quando è tempo di raccogliere voti?», sbotta un papà. «Nessuno si è fatto sentire, almeno per ascoltare le nostre richieste», aggiunge un consigliere.
Il sindaco Ornella Campestrini fa un passo indietro e ripercorre tappa per tappa l'ultimo anno: il piano di riorganizzazione della formazione scolastica, le ipotesi di accorpamenti paventati, gli incontri della Provincia con la Comunità ed i sindaci. «“Nulla è ancora deciso, ci sentiamo prossimamente”, mi hanno detto nell'ultimo contatto. E poi mi ritrovo ad apprendere dal tg che la Provincia ha deciso di chiudere la scuola. Sono preoccupata. Si vuole tagliare da qualche parte e la sensazione è che vada bene a tutti, tranne a noi. Tra l’altro siamo plesso disagiato, l'unico sopra i 700 metri in valle», conclude, leggendo la lettera scritta al presidente Ugo Rossi, alla giunta e ai consiglieri provinciali di valle.
Una ad una i genitori hanno avanzato le criticità che una tale decisione comporterebbe. Dai problemi pratici come gli spostamenti (serve un pullman che porti i bambini a Telve di Sopra, ma anche uno più piccolo che faccia il servizio di trasporto per i bambini che abitano nei masi) e gli spazi nella nuova scuola («La mensa è piccola, faranno due turni? Li mettono in palestra? Ci sono gli spazi? E i parcheggi?», le domande), la presenza di bambini con disabilità e quindi difficoltà a spostarsi, fino a quelli prettamente formativi (il cui miglioramento è l’obiettivo della riforma promossa dal presidente Rossi). Su quest’ultimo punto si sono espresse le insegnanti intervenute all'incontro: le pluriclassi rimarranno anche una volta accorpate le due scuole, dato che insieme non si raggiungono i 70 bambini: «Assurdo avere pluriclassi più numerose, è una situazione peggiorativa. Ma anche unire due monoclassi già avviate non è semplice, serve una preparazione dei due gruppi. L’unica soluzione ottimale per l'apprendimento è partire con la classe prima».
C’è poi l’altra grossa questione: la Provincia ha deciso sì l'accorpamento delle elementari a Telve di Sopra ma anche, quale equo scambio, l'accorpamento della materna a Torcegno. Sempre a partire da settembre 2016. Ma non ha fatto i conti col fatto che l'attuale asilo è chiuso in quanto devono cominciare i lavori di ristrutturazione, finanziati dalla stessa sul Fut per l'edilizia scolastica. Con i 24 piccoli alunni ora in una sede provvisoria che può ospitare una sola sezione. Va da se che per ora gli alunni di Telve di Sopra non possono gravitare su Torcegno. «Mettiamo insieme le forze, non possiamo accettare passivamente imposizioni dall'alto. Se serve andiamo in Provincia», ha avanzato una mamma prossima al parto. Proposta accolta dagli altri genitori, che si sono dati tempo alcuni giorni, per capire insieme all’amministrazione comunale se nel frattempo qualcosa si muove. In caso contrario tutti a Trento. «Vengano anche l'assessore della Comunità Gilli, amministratori e politici della valle», chiedono i genitori. Ora la palla passa a Trento.