Centro Santa Chiara come un bancomat
Spariti 251 mila euro. Sequestrate le case di Marisa Detassis. Indagate altre tre persone, tra cui l’ex direttore Oss Noser
TRENTO. Fatture gonfiate e falsificate per mascherare spese folli, vacanze in hotel di lusso, shopping nelle boutique più costode della città, televisori e iPad regalati ad ex collaboratori, aumenti di stipendio autoconcessi, uso pazzo della carta di credito, continui prelievi in contanti dalla cassaforte. Tutto a spese del Centro culturale Santa Chiara. L’inchiesta della Guardia di Finanza sugli ammanchi dell’ente che gestisce la stagione teatrale trentina è giunta a uno snodo cruciale. Nei giorni scorsi, il procuratore Giuseppe Amato, che coordina le indagini, ha disposto d’urgenza il sequestro preventivo di due appartamenti intestati alla principale indagata, l’ex vicedirettrice Marisa Detassis. Le due case, che si trovano in via Dietro le Mura a Trento, hanno un valore di circa 900 mila euro. La Procura ne ha chiesto il blocco a garanzia del credito che il Centro Santa Chiara potrà vantare al termine del procedimento penale. Infatti, secondo gli uomini del nucleo di polizia tributaria coordinati dal comandante provinciale, il colonnello Fabrizio Nieddu, e dal colonnello Leonardo Matera, Marisa Detassis si sarebbe appropriata in tre anni, dal 2010 al 2012, di 251 mila euro dell’ente per il quale lavorava. Lo avrebbe fatto con una serie di comportamenti che il colonnello Nieddu ha definito «pesanti sia per l’estrema disinvoltura che per il mancato rispetto dell’interesse dell’ente». Ma le sorprese non finiscono qui.
La Procura ha iscritto sul registro degli indagati, oltre a Marisa Detassis, anche il nome di altre tre persone. Si tratta della contabile del Centro Santa Chiara, Alessia Spicuglia, di un ex collaboratore del Centro, Marcello Pallaoro, e dell’ex direttore Franco Oss Noser, che è coinvolto per un solo episodio marginale di uso improprio della carta di credito del Centro.
Nei confronti della Detassis viene ipotizzata una lunga lista di reati: concorso con la Spicuglia in ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, peculato continuato sia da sola che in concorso con la Spicuglia, abuso d’ufficio, truffa aggravata sempre in concorso con la Spicuglia, appropriazione indebita pluriaggravata e utilizzo indebito della carta di credito . Pallaoro, infine, è indagato per ricettazione continuata per aver ricevuto dalla Detassis tre televisori e un iPad pagati con la carta di credito del Centro per un costo totale di oltre 2.600 euro. Da ricordare che, per il momento, si tratta solo di ipotesi da verificare davanti al giudice.
I finanzieri hanno lavorato senza sosta per sei mesi per ricostruire il vorticoso giro di fatture false o aggiustate con lo scanner e di finte annotazioni di bilancio studiate per coprire i «buchi» causati dalle spese folli. Tutto per ingannare i revisori dei conti. A questo scopo, la Detassis con la complicità della Spicuglia avrebbe inventato finti crediti per un totale di 600 mila euro nei confronti dell’Istituto di vigilanza che lavora per il Centro Santa Chiara e degli abbonati alle stagioni teatrali. La Detassis e la Spicuglia sarebbero arrivate a inventare un finto contributo di 200 mila euro del Ministero dei Beni culturali allo scopo di ottenere un finanziamento della Bnl. Per questo viene ipotizzata la truffa. E intanto il Centro sprofondava nei debiti, tanto che la Provincia ha dovuto ricapitalizzarlo con 2 milioni. Da sottolineare che tutto si riferisce alla vecchia gestione. Secondo l’accusa, l’ex vicedirettrice, prelevava soldi in contanti dalla cassaforte che si trovava nel suo ufficio, usava la carta di credito a suo piacimento, come si può leggere nell’articolo sotto, ed è arrivata a disporre un aumento di stipendio per sé e per la sua collaboratrice Spicuglia. Da qui la contestazione di abuso d’ufficio. Secondo Procura e Finanza, con una e-mail indirizzata allo studio che si occupava delle buste paga, avrebbe disposto indebitamente un aumento che, nel giro di due anni, è costato al Centro 17.459 euro, 11 mila dei quali per la Spicuglia e 5.526 per la Detassis.
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