Cedis, Giorgio Rossi nuovo presidente

Storo, è stato votato da 904 soci. E il commissario uscente, Maurizio Postal, è stato eletto al vertice del collegio sindacale


di Stefano Marini


STORO. Un uomo solo al traguardo: l’ingegnere Giorgio Rossi può festeggiare l’elezione come nuovo presidente del Cedis proprio nel 110° anno dalla fondazione della cooperativa. Nonostante corresse da solo e la sua elezione apparisse quindi scontata, Rossi ha comunque ottenuto un amplissimo consenso, ben 904 infatti i voti per lui, addirittura superiori al numero dei presenti (875), conseguito anche grazie alle deleghe (252) presentate in assemblea.

Se per la presidenza non c’è stata partita, la gara era accesa per la poltrona di vice, e a spuntarla è stato Giulio Beltrami di Darzo con 402 voti staccando il secondo classificato Camillo Berardi (215 preferenze come vicepresidente). Acceso anche il confronto per un posto da consigliere a Storo: alla fine l’ha spuntata con ampio distacco Elena Zocchi (579 preferenze) cui hanno fatto seguito, quasi appaiati, Michele Gelpi (438), Gerardo Candioli (403), Gianfranco Giovanelli (399) e Michele Grassi (398), quest’ultimo impostosi al fotofinish sul primo dei non eletti, Ivo Butterini (375). Poche sorprese dagli altri paesi che eleggevano un consigliere, a Lodrone si impone Camillo Berardi (496), a Bondone vince Mariano Ferrari (411), a Tirano di sopra si afferma Bruno Cellana (468) mentre a Tirano di sotto detta legge Paolo Crosina (491).

Nella lotta per il collegio sindacale (29 i candidati), la presidenza è andata al commissario uscente, Maurizio Postal con 550 voti tondi, mentre come sindaci sono stati indicati due storesi: Costantino Bonomini (474) e Flavia Gelmini (353). Per ciò che riguarda la riunione che ha preceduto il voto, i soci del Cedis che affollavano la sala del centro polivalente di Darzo hanno potuto assistere ad un’assemblea in un clima disteso e rilassato all’insegna del fair play, lontano dalla tensione che si era respirata nel medesimo consesso negli anni passati, impressione di fatto comprovata dai costanti voti all’unanimità che hanno sancito ogni decisione sottoposta all’attenzione dei soci.

Al saluto dei commissari Postal e Ravagni è seguita da parte del direttore del consorzio, Emilio Cuomo, l’esposizione dei punti più importanti di un bilancio in sensibile miglioramento: valore della produzione energetica in crescita da 6,37 a 6,69 milioni di euro nonostante il calo del costo dell’energia, sconto da distribuire ai soci sui 350 mila euro, miglioramento del valore aggiunto dal 48% al 53% dei ricavi, utile a circa 640 mila euro (miglior risultato netto degli ultimi 5 anni), debiti in calo tanto da far intravedere al direttore la tranquillità. Anche la relazione dei commissari ha sottolineato i buoni risultati, attribuiti in gran parte alla gestione oculata e soprattutto all’andamento anomalo (in positivo) delle precipitazioni che ha favorito la produzione di energia idroelettrica, core business del consorzio.

Interessanti le novità sui compensi di presidente e consiglieri: la retribuzione annuale del presidente viene parificata a quella dell’omologo del Ceis (14mila euro), si introduce un compenso annuo per il vicepresidente (2500 euro), cala il gettone di presenza e soprattutto si introducono soglie massime per il numero di riunioni del consiglio e per il plafond disponibile allo stesso (36mila euro), per garantire un costo del cda sui 60 mila euro annui.













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