il processo

«Caso Pedri, il reparto era come una pentola pressione pronta ad esplodere»

Parla il legale della famiglia: «La fine di Sara ha scoperchiato un vaso di Pandora»

IN AULA Requisitoria della pm contro l’ex primario e la sua vice



TRENTO. Dalla requisitoria della pm, Maria Colpani, è emerso un "quadro lucido e convinto: il dipartimento (reparto, ndr) era come una pentola pressione piena di gas nocivo pronta ad esplodere". Lo ha detto, l'avvocato Nicodemo Gentile, rappresentante della famiglia di Sara Pedri nel procedimento per i presunti maltrattamenti nei confronti del personale di reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale di Trento.

"Ci aspettavamo questa impostazione da parte dell'accusa, che concorda con l'esito delle indagini e di quanto emerso nell'incidente probatorio", ha spiegato l'avvocato. Secondo Gentile, la famiglia Pedri fa "pieno affidamento nella giustizia".

"Sara non c'è più, ma la sua fine drammatica è servita a scoperchiare un vaso di Pandora. Sara ha fatto con sacrificio quello che avrebbe dovuto fare la politica già dal 2018", ha concluso Gentile.













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