Case, fiere e stadio: sull’ex Italcementi è l’ora delle decisioni
Oggi la maggioranza discute destinazioni e utilizzo futuri E Italia Nostra propone un metodo diverso per progettare
TRENTO. La bonifica all’ex Italcementi è iniziata nei giorni scorsi e, nelle previsioni, durerà dagli otto ai 12 mesi. Questa l’unica certezza, prospettata dai tecnici incaricati dalla Piedicastello spa (leggi Federcoop), attuali proprietari dell’area che passerà formalmente a Patrimonio del Trentino a conclusione della distribuzione dei 55 mila metri cubi di terra, necessaria per mettere in sicurezza il blando inquinamento (come lo ha definito il geologo Luca Raffaelli) che si concentro verso via Papiria e al lato opposto, verso la Motorizzazione.
I tempi della bonifica, resi pubblici solo a fine novembre con l’audizione dei tecnici alla commissione urbanistica, allungano il trasferimento del Centro fieristico, per liberare l’area necessaria all’Università per costruire la mensa, ma consentono di prendere delle decisioni per la destinazione di tutta l’area di 56 mila metri quadrati all’ombra delle ciminiere. Oggi la maggioranza in municipio tiene un vertice su due punti: l’ex Italcementi e l’ex sede di Lettere.
Ma, visto la complessità delle decisioni in ballo, è probabile che il secondo punto slitterà. Sarà Paolo Biasioli, vicesindaco ed assessore all’urbanistica, a presentare un primo progetto di massima con funzioni ed utilizzo dell’area. Come ha già avuto modo di dichiarare, Biasioli ricorda: «L’amministrazione comunale ha già deliberato nel 2004 un piano di lottizzazione che prevede la cessione di 18 mila metri quadrati al Comune, con in parte strade e in parte parco, e di 28 mila metri quadrati, dei quali il 30 per cento destinati a residenziale ed altri servizi. Quindi c’è già una visione su tutta l’area che prevede la residenza con lo studentato verso Piedicastello, per poi pensare il polo espositivo di 6 mila metri quadrati ed i parcheggi più a sud, tra i 250 e 500 posti».
Ma il progetto presentato un mese fa dal team Campomarzio formato da ingegneri e architetti, ha dato un ulteriore contributo al dibattito. Com’è noto, Campomarzio ha prospettato aree verdi, la piazza e il centro fieristico con lo stadio sul tetto di quest’ultimo. Ora, su queste proposte interviene anche il presidente di Italia Nostra, Beppo Toffolon. Il quale pone una questione di metodo, affermando che nel progettare un pezzo di città, di solito si comincia con un elenco. Nel caso dell’Italcementi, scrive Toffolon, l’elenco prevede «un polo espositivo, uno stadio, qualche residenza, qualche negozio, un parco. Si modifica all'infinito il palinsesto, salvo poi cancellare tutto di fronte a un'opportunità inattesa o una necessità improvvisa. Ed ecco che anni di discussioni "strategiche" si dissolvono come neve al sole».
Italia Nostra, continua Toffolon, «ha proposto da tempo un approccio diverso, partendo proprio da Piedicastello: sostituire l'elenco con un disegno, studiare prima l'organizzazione urbanistica. Stabilire quali parti edificare e quali no, la forma del reticolo delle strade, le dimensioni degli isolati, i caratteri dello spazio pubblico, la distribuzione delle masse edilizie. La proposta di Campomarzio parte da simili premesse, ma ricade subito nell'approccio consueto, assumendo due funzioni vincolanti (il polo espositivo e lo stadio) saldandole rigidamente in una "superstruttura" attorno alla quale organizzare tutto il resto».
Le questioni da affrontare sono, prima di tutto “dove” costruire. Per Italia Nostra meglio «costruire nella parte più salubre, sicura e amena, lasciando a verde la zona ai piedi della parete rocciosa» Altra questione «il disegno delle strade: il crocevia tra Via Papiria e Via Verruca dovrà essere l'embrione del nuovo reticolo stradale, ma la sua geometria deve adattarsi alla forma del terreno e allinearsi al fronte fluviale, elemento generatore di primaria importanza». Infine lo spazio pubblico, per Italia Nostra, sproporzionato rispetto al tessuto di Piedicastello. Ma, conclude la nota, per non vanificare lo sforzo di Campomarzio, quel disegno va confrontato con altri, nei rapporti con il contesto. (sa.m.)