Case ecologiche, scontro sui premi
Sotto accusa i volumi concessi dalla Provincia. Il Comune: «Un rischio»
TRENTO. Superpremi in volumi per chi costruisce case ecologiche. La Provincia le considera misure per favorire l'edilizia sostenibile, il Comune di Trento le vede come un rischio: bonus esagerati, che distribuiscono cubature e rischiano di mortificare gli sforzi fatti in questi anni sulla qualità dell'edificato. E il timore che in collina tornino i «mostri» che si è cercato di bloccare.
«Le misure prevalgono sugli strumenti urbanistici comunali», ha chiarito la delibera dell'assessore Mauro Gilmozzi a fine giugno. Piazza Dante ha concesso premi più che sostanziosi, se si pensa che l'aumento parte dal 7 per cento di cubature sui primi 500 metri cubi dell'edificio per la classe B+ e arriva fino al 20 per cento per la A+. Ancora più generosi i premi nel caso delle «rottamazioni», ovvero quando si abbatte un edificio per ricostruirlo. Per un nuovo edificio di 5 mila metri cubi in classe energetica A+, il totale dell'incremento è di 500 metri cubi, l'equivalente di quasi due appartamenti.
Sono sostenibili cubature di questo tipo?, è la domanda che circola in Comune. «Abbiamo abbassato gli indici in collina e ora rischiamo di ritrovarci gli stessi volumi, con l'etichetta di edifici ecologici. In città, dove si costruiscono condomini, l'impatto sarà evidentemente diverso rispetto ai piccoli paesi».
Cosa non funziona? Molto, secondo gli uffici comunali. Che già prima dell'approvazione della delibera avevano inviato alla Provincia un pacchetto di osservazioni puntuali e severe, rimaste però inascoltate. E così oggi il Comune si ritrova con nuove disposizioni che di fatto «annullano» il regolamento comunale sulla bioedilizia in vigore da più di tre anni, un tentativo di assegnare premi in volumi e sconti sugli oneri di concessione, compatibili però con una gestione rigorosa del territorio: «Il regolamento - spiegano i tecnici - ha avuto il merito di diffondere una cultura della sostenibilità, stimolando una sana competizione sul mercato verso la qualità. I nuovi incentivi rischiano ora di appiattire tutto sulla classe energetica, che è un parametro ormai acquisito e superato, piuttosto facile da raggiungere». «La tentazione dei costruttori sarà forte - fanno capire gli uffici - visto che potranno realizzare edifici meno ecologici guadagnandoci di più».
L'obiezione del Comune è che, dati alla mano, sono ben pochi gli edifici realizzati a Trento che non rispettano la classificazione B+, e tanti si spingono già oggi in classe A. La conseguenza è che di fatto tutte le nuove costruzioni beneficerebbero dei bonus provinciali.
Palazzo Thun rivendica di aver messo in campo in questi anni una competizione che ha stimolato un'alta qualità costruttiva: non solo alte prestazioni energetiche, ma anche uso di materiali ecologici, acqua piovana riciclata per bagni e giardini, esposizione delle facciate per migliorare il raffrescamento. In tutto, fino ad oggi, sono stati una novantina i progetti che hanno aderito (volontariamente) al regolamento, quasi tutti residenziali.
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