Casa Pound a Trento, città blindata
Attese 700 persone per la manifestazione organizzata dal Centro Bruno in piazza Dante. Timore per gli anarchici
TRENTO. Città blindata e alta tensione per l’inaugurazione di Casa Pound a Trento, oggi. In occasione dello sbarco in città del movimento neofascista, le associazioni di sinistra hanno organizzato una serie di manifestazioni di protesta. La festa per l’apertura di casa Pound è prevista per le 13, ma fin dalla mattina ci saranno manifestazioni di protesta. Alle 10, in piazza Pasi, il neonato Coordinamento unitario antifascista del Trentino ha organizzato un sit-in democratico in piazza Pasi. Ma il clou delle manifestazioni di protesta sarà alle 14 in piazza Dante dove il Centro Sociale Bruno ha promosso un’assemblea antifascista dal titolo più che eloquente: «No nazy in my town». Sono attese almeno 700 persone anche da fuori città. Proprio quest’ultimo aspetto preoccupa non poco le forze dell’ordine. Il timore è che arrivi qualche facinoroso dai centri anarchici di Padova o di altre città del nord. Per questo l’attenzione è al massimo, anche se i timori sono soprattutto per i giorni successivi. La preoccupazione è che soprattutto gli anarchici possano organizzare qualche manifestazione a sorpresa. Per questo il dispositivo di sicurezza è molto intenso. In centro, per tutto il percorso del corteo previsto, sono stati messi divieti di sosta. La polizia ha fatto arrivare da Padova uomini del reparto mobile, stessa cosa per quanto riguarda i carabinieri che faranno giungere in città reparti del battaglione di Laives.
Oltre alle manifestazioni già previste, il timore è soprattutto per quelle spontanee e per quelle degli anarchici. Per questo la sede di Casa Pound, in via Marighetto, è sorvegliata dalle forze dell’ordine che pattugliano tutta la zona. Una manifestazione sotto la sede viene data quasi per scontata, dopo quella che c’è stata l’altra sera con una quarantina di anarchici che sono arrivati a piedi urlando.
Si tratta solo di scoprire quando si terrà questa manifestazione e se le due fazioni verranno a contatto. Per evitare scintille, le forze dell’ordine stenderanno una sorta di cordone sanitario attorno al palazzo di via Marighetto, ma anche nelle vicinanze, in maniera da evitare qualsiasi contatto con i giovani di destra che andranno alla festa di inaugurazione della sede.
L’apertura di casa Pound viene vista come una provocazione da sinistra. Lo stesso sindaco Alessandro Andreatta ha ricordato come la storia di Trento sia la storia di una città antifascista che ha visto morire molti suoi figli nella lotta contro la dittatura di Mussolini e contro l’occupazione dei nazisti. Le stesse parole dei giovani di casa Pound che hanno giustificato anche le azioni del boia delle Fosse Ardeatina Erich Priebke non aiutano di certo a rasserenare gli animi. Ieri il Coordinamento unitario antifascista ha incontrato il primo cittadino, il Commissario del Governo e i rappresentanti delle forze dell’ordine e ha espresso una protesta forte. Il Commissario del Governo ha risposto che era possibile impedire l’apertura di Casa Pound, ma che la sorveglianza sarà molto alta.
In mezzo a tutto questo i residenti del palazzo di via Marighetto che ospita la sede di Casa Pound ieri sono scesi in strada, preoccupati per quanto può accadere. La preoccupazione non è solo per oggi, ma anche per i giorni successivi, quando l’attenzione, per forza di cose andrà diminuendo. Il timore dei residenti è che qualche esagitato possa esagerare e compiere qualche atto sconsiderato. Molti dei vicini hanno scoperto solo ieri che si troveranno a vivere accanto alla sede di un’associazione neofascista. Qualcuno aveva notato nelle ultime settimane un vivai di giovani con bomber nero che si riunivano soprattutto la sera.
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