Carzano, affari in calo Famiglia a rischio chiusura
Assemblea in municipio per riuscire a salvare il negozio: «E’ vitale per il paese» Il presidente della Coop Bassa Valsugana: «Non bastano gli incentivi provinciali»
CARZANO. La crisi che ha colpito un po’ tutte le realtà economiche non risparmia nemmeno le Famiglie Cooperative, da sempre punto di riferimento per le piccole realtà locali come Carzano. Riferimento che ora però rischia di sparire del tutto, lasciando il paese senza un negozio dove acquistare pane, latte e generi alimentari.
All’assemblea dell’altra sera in municipio c’erano una cinquantina di persone, alle quali il direttore della Famiglia Cooperativa Bassa Valsugana Luciano Gozzo e il presidente Erminio Moser hanno illustrato i dati economici del punto vendita del paese. Dal 2012 ad oggi si è registrata una flessione del fatturato pari al 20%, secondo quanto rilevato a gennaio 2014, e il trend non sembra migliorare per il futuro.
«Con queste cifre, malgrado il contributo provinciale per i punti vendita come il nostro, non c’è più margine per andare avanti», ha detto a chiare lettere Gozzo. Da qualche settimana si è cercato di intervenire sia variando gli assortimenti sia migliorando la disposizione interna del locale, ma i risultati si vedranno sul lungo periodo. Ecco quindi la necessità di un assemblea per cercare di capire i problemi, e se vi sono altri margini di miglioramento per cercare di riportare il fatturato ad almeno lo stesso livello di due anni fa, ritenuto minimo per tenere aperto il negozio. Tra i suggerimenti emersi, oltre a quello abbastanza ovvio di abbassare i prezzi è stata evidenziata la necessità da parte dei clienti di avere nel personale un punto di riferimento costante, fatto che è un po’ il punto di forza delle famiglie cooperative nei confronti dei grandi supermercati. «La commessa che c’era prima procurava alcuni prodotti specifici che sapeva avrei comprato, ma che ora non trovo più», ha detto una signora. E se il personale deve essere avvicendato in caso di malattia o ferie la richiesta di avere se possibile sempre la stessa persona in negozio è emersa con forza. Il sindaco Castelpietra ha invitato anche ad esaminare una procedura di acquisto gestita dalla Cooperativa per alcuni generi alimentari, secondo quanto fatto dai gruppi di Acquisto Solidale e che possa abbassare in maniera sensibile alcuni prezzi. Da canto suo il Comune, sfruttando l’occasione del marchio Family, ha istituito dei buoni acquisto da consegnare alle famiglie con bambini piccoli da spendere in prodotti per l’infanzia proprio presso la cooperativa. La legge proibisce gli aiuti pubblici alle attività commerciali, ma è chiaro che nei piccoli paesi questi, al pari magari del bar che diventa punto di ritrovo, assumono anche delle ben precise funzioni sociali. Tra qualche tempo ci sarà un'altra assemblea per vedere se le cose sono migliorate, e nel frattempo tutti gli abitanti di Carzano sono stati invitati a frequentare e mantenere in vita la “loro” Famiglia Cooperativa.
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