Capodanno, scattano i divieti per i botti
Alcuni Comuni hanno deciso lo stop per tutelare il riposo ed evitare incendi. E c’è anche chi richiama a vigilare sui minori
TRENTO. Se avete fatto scorta di fuochi d’artificio, razzi e petardi per salutare il passaggio fra il 2013 e il 2014, fate ben attenzione alle ordinanze del Comune dove volete festeggiare. Sì perché sono già sei le amministrazioni che hanno deciso il divieto ad una festa scoppiettante per San Silvestro. Le ragioni sono diverse ma la sostanza è uguale per tutti: no a petardi e simili per il periodo delle feste. C’è chi delimita il divieto ad una zona precisa come Scurelle dove l’ordinanza vale per la piazza Maggiore. Perché? Perché dal 17 novembre al 31 gennaio l’associazione Amici del presepio e recupero tradizioni locali ha allestito il presepe. E quindi «vista la presenza di materiale di valore artistico e di materiali infiammabili e la vicinanza con delle abitazioni», ecco il no allo scoppio di petardi, mortaretti e qualsiasi ordigno esplosivo. È centrata sul pericolo incendi, invece, l’ordinanza di Campitello di Fassa con il divieto assoluto di accendere fuochi d’artificio, lanciare razzi da oggi fino a mercoledì. Fra le considerazioni, i gravi danni arrecati negli scorsi anni a persone e animali e la possibilità di far partire gli incendi. «Premesso che in occasione delle festività di dicembre è divenuta cattiva abitudine l’uso indiscriminato di petardi che possono causare problemi per la pubblica incolumità, ma che soprattutto disturbano la quite e posso determinare pericoli» spiega il Comune di Roverè della Luna, «è vietato sul territorio comunale l’uso dei petardi». Molto più articolata l’ordinanza del Comune di Monclassico che considera sia il potenziale disturbo per le persone e gli animali e la possibilità d’incendio, sia il fatto che «il lancio dei fuochi d’artificio viene effettuato molte volte anche da minori» e quindi fa divieto di lancio di petardi, razzi e fuochi d’artificio fino al 7 gennaio. E indicano anche l’ammontare delle multe: da 50 a 500 euro. Con un richiamo finale ai genitori: vigilate sui minori perché non usino «materiale esplodente al fine di scongiurare i pericoli derivanti da un utilizzo improprio o maldestro». Divieto anche a Tassullo che però viene esteso fino al 10 gennaio. Calano però le sanzioni: da 25 a 250 euro. L’amministrazione di Pelugo spiega che «accertato che i festeggiamenti di fine anno si possono tradurre in atti pericolosi per l’incolumità pubblica e al fine di tutelare la sicurezza delle persone e delle cose, ordina il divieto di lancio di materiale comunque incendiario e pericoloso nella notte di capodanno».
Diverso il discorso per il Comune di Trento che ha dei limiti su petardi e simili per tutti i giorni dell’anno, ma con la deroga per Capodanno. E così l’articolo 50 del regolamento di polizia urbana recita che: «Petardi e materiali pirotecnici sono usati con modalità tali da non compromettere l’incolumità delle persone. E' vietato usare o lanciare petardi e materiali pirotecnici in presenza di persone e di animali. L’uso di petardi e materiali pirotecnici è ammesso dalle ore nove alle dodici e dalle ore quindici alle ore ventuno, salva la deroga dalle ore zero alle ore sei del primo gennaio. Il presente comma non si applica alle attività connesse ai “ fuochi d’artificio classificati”. Chi viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 54 a 324 euro». Quindi nella notte fra martedì e mercoledì sarà possibile usare petardi, e fuochi d’artificio dalla mezzanotte alle sei della mattina
Ecco dunque una prima mappa dei divieti che sono stati decisi in occasione del San Silvestro. Un capodanno dove comunque sono stati venduti meno petardi e simili. In un’armeria di Trento si stima che se lo scorso anno la spesa media era sui cento euro, ora si è drasticamente abbassata a 30. C’è pure la spending review dei botti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA