Cantinota, notte di solidarietà

Raccolte 400 firme durante il presidio silenzioso a sostegno del locale posto sotto sequestro


di Daniele Peretti


TRENTO. Quattrocento firme raccolte in una sola sera. Quella di sabato, quando il “popolo della Cantinota” si è ritrovato davanti all'ingresso del locale sequestrato e lì è rimasto fin dopo mezzanotte. Clienti, dipendenti, ma anche gestori dei locali vicini si sono messi in fila a firmare in uno dei tre punti di raccolta allestiti in centro. A disposizione dei cartoncini colorati, sui quali si poteva liberamente scrivere il proprio pensiero, per poi appenderlo sulla porta, a cornice della comunicazione del provvedimento di sequestro. Il gruppo spontaneo si è chiamato “Trento Giovane” ed ha dato vita ad un tranquillo presidio di protesta non musicale; tranquillo almeno fino a quando, da via San Marco non sono passati altri ragazzi provenienti dal centro cittadino. Molti con una bottiglia in mano acquistata così dove capitava, alcuni già decisamente alticci ed allora la temperatura si è alzata. Qualche epiteto gridato nei confronti delle finestre chiuse, che nascondevano le abitazioni delle inquiline che hanno promosso la causa. Ed anche le bottiglie sfuggite di mano, che andavano ad infrangersi sul marciapiedi. E questo è forse stato il contrasto di tante sere: clientela abbastanza tranquilla quella della Cantinota; rumorosa quella di passaggio. «Rendiamoci conto di una cosa: noi gestori di locali che chiudono tardi, siamo in prima linea. È la nostra presenza che permette di tenere sotto controllo la situazione, se ci fanno andare tutti fuori città il centro passa in mano alla delinquenza. E attenzione che il problema non sono gli studenti universitari, ai quali basta un urlo per mettere a sedere anche il più scalmanato. Il problema sono quelli che aspettano che ce ne andiamo, per avere più spazio per delinquere».

La notte è lunga. Al cinema Vittoria si aspetta la fine dell'ultimo spettacolo con le porte principali chiuse: «Per evitare problemi, le apriamo solo quando gli spettatori lasciano la sala». Se ci si allontana di poco da via Suffragio e dalla stessa via San Marco in giro c'è poca gente: l'animazione è solo in corrispondenza dei locali aperti». «Sulla rumorosità della discoteca si può discutere, ma non esiste chiudere tutta l'attività, e specialmente il ristorante ed il bar proprio in dicembre, quando il guadagno è pari a quello di tre mesi. Sarebbe stato sufficiente aspettare la prima settimana di gennaio per rendere esecutivo il provvedimento o limitarlo alla sola discoteca». Tutti sono d'accordo su un punto: «Questo è un provvedimento che danneggia la città. Passa un turista e legge “locale sequestrato” , cosa può pensare? Solo che la crisi ha colpito ancora e se ne va più pensieroso di prima». E per salvaguardare la propria clientela, ieri mattina Filippo Ioniez era davanti alla sua Cantinota per accompagnare chi aveva prenotato in altri due locali cittadini, che hanno ospitato il turno delle 12,30 e quello delle 13,30. «Almeno riesco a guardarli in faccia, a spiegare di persona quanto è successo. Mi sembra il minimo per chi ha acquistato un pacchetto che prevedeva il pasto in uno dei più caratteristici locali della città, non sapendo invece, di rischiare di restare a digiuno».

GUARDA FOTO E VIDEO

E COMMENTA

WWW.GIORNALETRENTINO.IT













Scuola & Ricerca

In primo piano