Candriai, già 900 firme contro il campo da calcio 

Dopo il no delle circoscrizioni del Bondone e di Sardagna, si mobilitano anche i cittadini: «La riqualificazione un errore». Domani la riunione dei due consigli



TRENTO. Il campo da calcio di Candriai continua a dividere. Dopo le bocciature da parte delle due circoscrizioni del Bondone e di Sardagna, che non condividevano il progetto comunale, per il quale è stata stanziata una somma di 250 mila euro, sulla piattaforma change.org è partita una raccolta di firme.

Il malumore, da parte della popolazione dei sobborghi sul Monte Bondone è evidente: in pochi giorni le firme sono arrivate a più di 900, e la riqualificazione viene definita un errore madornale. Non si esclude che i consiglieri circoscrizionali del Bondone e di Sardagna possano arrivare ad azioni più clamorose, come le dimissioni. Riassumendo, nella serie di provvedimenti per il rilancio della montagna di Trento lanciati mesi fa da Dario Maestranzi, consigliere delegato, c’è anche la riqualificazione del campo da calcio a Candriai, che dovrebbe essere utilizzato da società sportive per il calcio fino alla prima categoria, ma anche da società di rugby e football americano, come aveva spiegato Maestranzi. Dall’altra parte, i consigli circoscrizionali hanno ribattuto che di campi da calcio le località sul Bondone ne hanno già a sufficienza. «A Sopramonte - afferma Domenico Fadanelli, presidente della circoscrizione del Bondone - è stato sistemato l’anno scorso il campo, a Cadine ne sarà realizzato un altro per calcio a 5 nei prossimi mesi ed anche a Sardagna c’è in progetto di sistemare quello esistente a 7. Quello che non condividiamo, non è tanto l’opera in se, ma il metodo seguito. Quando c’è stato il primo sopralluogo, in maggio, Maestranzi aveva parlato di una spesa di 90 mila euro, ma senza avere chiari né gli obiettivi né uno studio tecnico. Si parlava di voler favorire lo sviluppo della zona, con la possibilità di portare squadre di vari sport per ritiri, ma non c’era nemmeno la previsione di spogliatoi ed in ogni caso le misure previste sarebbero state solo per squadre semiprofessionistiche. Detto ciò, una proposta senza nessuna previsione di ritorno economico, non ci sembra seria, tanto più se non si è mai voluto confrontarsi con noi». Stesse considerazione vengono da Alberto Pedrotti, presidente della circoscrizione di Sardagna: «Maestranzi afferma che da parte della Unione Sportiva di Sardagna è venuta la richiesta di un campo, ma in realtà è stato lui a chiedere che le società sportive della zona del Bondone esprimessero un parere, e quella di Sardagna è stata l’unica, perché le altre hanno già i propri campi per gli allenamenti. Il 90 per cento della popolazione è contraria e la raccolta di firme lo dimostra, un campo da calcio a quell’altitudine avrebbe spese di manutenzione notevoli, senza contare che d’inverno sarebbe difficile utilizzarlo. Inoltre, d’estate è un prato molto apprezzato da mamme che ci vanno con i bambini, mentre con la sistemazione del campo, quest’ultimo sarebbe utilizzato solo per lo sport».

In definitiva, i due organismi politici del territorio si sentono scavalcati e questo, affermano i presidenti Fadanelli e Pedrotti, la dice lunga sulla considerazione in cui sono tenute le circoscrizioni. La prossima mossa sarà una riunione dei due consigli circoscrizionali, che si terrà domani sera a Sopramonte.













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