Camera di Commercio e segreti: sui compensi non c’è trasparenza

Dirigenti: sul sito solo lo stipendio tabellare, mancano le indennità di posizione e di risultato Ma il presidente supera i 200 mila euro. Rossi: «La governance è delle imprese, ci guarderemo»


di Chiara Bert


TRENTO. Quanto guadagna il presidente della Camera di Commercio di Trento? Il segretario generale? I dirigenti? I membri della giunta? Impossibile dirlo. Possiamo però dirvi con certezza quanto percepiscono presidente, segretario e dirigenti della Camera di Commercio di Bologna: nell’ordine, il presidente riceve un'indennità annua di 46.170 euro, oltre ad un gettone di presenza di 103 euro a seduta, il segretario generale 235 mila euro (composti da 43 mila euro di tabellare, 103 mila euro di retribuzione di posizione e altri 88 mila di premio di risultato), per i tre dirigenti si va da 91.625 a 160.121 euro. Per saperlo ci è bastato andare sul sito internet dell’ente, cliccare - ben in vista sulla homepage - su «Amministrazione trasparente» e qui, alla voce «Personale», abbiamo trovato tutte le retribuzioni. Una ad una, vicino a nome e cognome.

Una trasparenza che alla Camera di commercio di Trento non è di casa. Arrivare alla scheda sui «dati retributivi» è una corsa ad ostacoli. Sotto «Amministrazione aperta» si trovano tutti i contributi concessi a imprese, professionisti, enti privati. Ma di compensi nessuna traccia. Mettendosi d’impegno, si arriva ad un’altra «sezione trasparenza», per altro un po’ più nascosta. Indennità? Retribuzioni? Compensi? Niente di tutto ciò, non troverete queste voci. Meglio usare il burocratese, devono aver pensato in via Calepina. E allora ecco comparire «Informazioni ai sensi art.7 della L.R.4/2011». Provateci, scoprirete che è la strada giusta: ma ci vuole coraggio a chiamarla trasparenza, perché i compensi li troverete solo dopo i tassi di assenza e i curriculum vitae, in piccolo. Ma non aspettatevi di sapere quanto guadagnano il presidente Adriano Dalpez, il suo vice Gabriele Calliari, il segretario generale Mauro Leveghi (sì, l’ex assessore provinciale che prende un vitalizio di 2.398 euro al mese e, parlando di liquidazioni d’oro, ha incassato 229.768 euro di anticipo e 395 mila euro di quote del Fondo Family).

Possiamo dirvi che lo stipendio tabellare da dirigente è di 53.820 euro all’anno, con aggiunte per chi conosce le lingue straniere. Alla voce «retribuzione di posizione», correlata alle funzioni e dunque alle responsabilità dei quattro dirigenti (oltre alla segreteria generale), dovrete accontentarvi di un coefficiente. Quanto alla retribuzione di risultato, leggiamo: «È definita annualmente tenuto conto delle risorse disponibili e viene erogata in base alla valutazione effettuata dalla giunta per il segretario generale e dal segretario per i dirigenti, sulla base degli obiettivi raggiunti». Tenetevi la curiosità su a quanto ammontino tali risorse disponibili.

La mancata trasparenza sta creando malumori dentro la stessa Camera di Commercio, dove dei maxi-compensi si parla - e si favoleggia - da anni e dove i dirigenti farebbero il possibile per evitare di pubblicizzare le loro retribuzioni. Tuttavia, spulciando negli archivi dei giornali, si trova che nel 2009 l’indennità del presidente Dalpez superava i 200 mila euro lordi l’anno. Quella del segretario generale Leveghi si attesterebbe sui 140 mila. Nel 2012 si parlò di un fondo di 343 mila euro da distribuire tra i dirigenti. Può darsi che nel frattempo - ma consentiteci di dubitare - le retribuzioni siano state ridotte. Ugo Rossi, presidente della Regione (che finanzia la Camera di commercio con 6 milioni di euro l’anno) dichiara: «Non so quali siano i compensi e come siano stabiliti. La Ccia è un organismo che ha valenza pubblica ma la governance appartiene al sistema delle imprese. Ci guarderemo». Per un ente finanziato con soldi pubblici, un po’ di trasparenza in più non guasterebbe. Il consiglio, che a breve sarà rinnovato, batta un colpo.













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