Caffetteria della biblioteca ai ferri corti col Comune
Il gestore ha dato la disdetta anticipata del contratto: "Manca la sicurezza". In corso una trattativa
TRENTO. Non solo il Liber Caffè sotto pressione, per i noti problemi di ordine pubblico in piazza Dante. Ora è ai ferri corti con il Comune è anche il titolare della caffetteria della Biblioteca comunale di via Roma, Flavio Marconcini che l’ha da dieci anni in gestione. A riferirlo un comunicato del consigliere provinciale Claudio Cia, con cui il titolare si è sfogato.
L’oggetto del contendere? Per Marconcini il Comune è venuto meno ad alcune condizioni contemplate nel concorso. «Sono - spiega - la mancanza di un presidio della struttura che ne garantisca la sicurezza, con il conseguente degrado dell’immobile, gli episodi di microcriminalità ed il calo dell’utenza che si è verificato dopo il trasferimento della sala di lettura per i ragazzi».
Il titolare aggiunge che il contratto gli è stato rinnovato dal Servizio Patrimonio del Comune fino al 2019, ma visto le condizioni in cui versa la Biblioteca, lui ha chiesto la disdetta anticipata nel marzo scorso ed ha già iniziato a lavorare in un altro locale. «Si è aperta una trattativa con l’amministrazione - precisa Marconcini - ma non c’è una causa in corso. È vero che ho nominato l’avvocato Alessandro Pezzè a rappresentarmi ed anche ieri si è incontrato con i rappresentanti dell’amministrazione comunale. Aprire una causa non è interesse per nessuno, ma ciò non toglie che per me ci sono alcune condizioni che sono cambiate e mi hanno danneggiato».
A questo punto la parola passa ai vertici del Comune, per capire il loro punto di vista. L’assessore alle attività culturali Andrea Robol, da cui dipende la Biblioteca comunale, spiega: «Mi sembra che i problemi di sicurezza siano stati ampiamente risolti. Abbiamo installato 37 telecamere ed abbiamo risolto il problema dei bagni, che venivano utilizzati in modo improprio da parte di chi va in Biblioteca solo per scaldarsi d’inverno, perché non ha altri luoghi dove stare. I servizi ora sono dotati di chiusura elettronica e davanti alla Biblioteca c’è sempre un vigilante. Per quanto riguarda la microcriminalità, si saranno verificati episodi che si contano sulle data di una mano. L’utenza che si è spostata alla Palazzina Liberty rappresenta il 10 per cento del totale e non penso sia determinante».
Anche il vicesindaco Paolo Biasioli conferma che è in corso una trattativa: «Stiamo valutando le richieste di Marconcini per trovare una via d’uscita, anche perché ci sono in ballo problemi di assicurazione. Noi siamo disponibili e speriamo non si arrivi ad una causa».