«C’è lo spazio per interventi retroattivi»
Pensioni d’oro, Rossi ottimista dopo il primo incontro con il professor Nogler: «Correggeremo le norme su basi di equità»
TRENTO. «Ci sono spazi di manovra interessanti e importanti, che ci possono consentire di intervenire su basi di ragionevolezza ed equità, correggendo norme precedentemente approvate e recuperando somme del passato e del futuro». Ugo Rossi è ottimista, dopo la seduta di ieri della giunta regionale a cui ha preso parte come ospite anche il professor Luca Nogler, il giuslavorista dell’Università di Trento cui è stato affidato l’incarico di “esplorare” la cornice giuridica entro cui sarà possibile muoversi per venire a capo dell’incredibile pasticcio delle pensioni d’oro e dei super anticipi sui vitalizi dei consiglieri regionali. Un ottimismo obbligato, quello di Rossi: sarebbe infatti impensabile, per come si sono messe le cose, dover arrendersi ancora prima di iniziare il percorso di riforma dell’ormai famigerata legge regionale 6/2012 che ha originato lo scandalo. Comunque sia Nogler, che ieri ha formalmente accettato l’incarico, ha fornito quello che Rossi chiama «un quadro di percorribilità» con «alcune possibilità di lavoro» già in qualche modo precisate, su cui però il presidente della Regione per ora preferisce non scendere nei dettagli. E si capisce, vista la delicatezza della questione dal punto di vista strettamente giuridico. Non diverse le parole del governatore altoatesino (e vicepresidente della Regione) Arno Kompatscher: «Interverremo retroattivamente: ci vuole un intervento coraggioso e non ci spaventa il rischio di ricorsi. Certo, servirà un disegno di legge ben impostato e studiato. E al suo interno prevederemo l’abolizione di ogni trattamento previdenziale per i consiglieri attuali e futuri».
In sostanza, a Nogler ieri la giunta ha chiesto di conoscere l’intero spettro delle possibilità di intervento sulla materia, partendo dal presupposto che l’obiettivo massimo sarebbe quello di un taglio complessivo: il “reincasso” cioè da parte dell’ente pubblico dei 31 e mezzo milioni di euro congelati nel Fondo Family e i 22 e rotti già erogati ai consiglieri (e agli ex) nelle scorse settimane sotto forma di anticipi, fino al fronte che appare più semplice relativo invece alla riformulazione della normativa per i consiglieri eletti dalla scorsa legislatura in poi, con l’eliminazione di ogni trattamento previdenziale. Quest’ultimo costituisce l’obiettivo minimo, comunque da non escludere nel caso in cui Nogler dovesse sconsigliare interventi retroattivi perché passibili di ricorsi ad altissimo rischio di sconfitta per l’ente pubblico. «Non è affatto una questione semplice - ammette l’assessore regionale alle minoranze Giuseppe Detomas, che tra l’altro è avvocato - andare a toccare disposizioni regolarmente approvate non è cosa banale: la nostra intenzione è comunque quella di andare fino in fondo». Senza cioè guardare in faccia nessuno: ad esempio, l’associazione degli ex consiglieri presieduta da Pierluigi Angeli. E infatti Rossi non prevede di incontrarne rappresentanti da qui all’approvazione in giunta del disegno di legge complessivo di riforma: «Come ho già dimostrato, io incontro chiunque me lo chieda (il riferimento è ai manifestanti che la scorsa settimana occuparono il Consiglio provinciale, ndr) ma non saremo noi a convocarli: dobbiamo essere noi ad avere le idee chiare, se poi chi chiederanno di esser ascoltati lo faremo senz’altro».
Se la “macchina” è dunque partita, i motori sono ancora da scaldare. Ampiamente annunciata dallo stesso Rossi mercoledì scorso in Consiglio provinciale, l’istituzione del Fondo per l’occupazione e l’emergenza sociale dovrà infatti attendere il disegno di legge complessivo. Non c’è comunque da attendere ancora molto: il professor Nogler dovrebbe infatti consegnare il suo studio entro i primi giorni di aprile e da lì in poi, per il nuovo ddl, ogni giorno potrebbe essere quello buono. In attesa dell’istituzione del Fondo, la giunta si è per così dire preparata la strada: ha infatti approvato una delibera con cui si prevede una variazione al documento tecnico di accompagnamento del bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2014, con cui si istituisce un nuovo capitolo di entrata. Su tale capitolo potranno confluire i versamenti dei consiglieri regionali (o degli ex) che intenderanno restituire l’anticipo ricevuto sui vitalizi e le quote accantonate nel Fondo Family. Il capitolo sarà vincolato ad un utilizzo di carattere sociale e in futuro vi potranno confluire anche le somme che saranno recuperate in conseguenza della revisione dell’intera normativa. Il Fondo, oggetto anche di una petizione del nostro giornale, avrà la finalità di sostenere le famiglie e l’occupazione sul territorio regionale in coerenza con le politiche sociali, della famiglia e del lavoro di ciascuna Provincia.
Un taglio concreto ieri è comunque arrivato: decisamente ridotto rispetto alle cifre in ballo nella partita pensioni d’oro ma di alto valore simbolico: si tratta delle spese di rappresentanza della giunta regionale, che ieri ha deciso di ridurle da 90 mila a 15 mila euro, cifra da suddividere in parti uguali tra gli assessori Detomas, Violetta Plotegher e Josef Noggler. Neppure un euro invece a Rossi e Kompatscher, che d’altra parte già dispongono delle analoghe dotazioni relative alle loro cariche di presidenti delle Province.
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