C’è crisi: le roveretane fanno le badanti

Molte donne senza lavoro si sono rivolte al Comune per chiedere un’occupazione anche per poche ore al giorno


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Le badanti del futuro (non tanto lontano, in verità) non parleranno ucraino, russo, polacco, rumeno... ma italiano. Anzi tante parleranno il dialetto roveretano. Perché, a causa della crisi, parecchie donne più o meno giovani bussano alle porte del Comune di Rovereto per chiedere un lavoro. Che significa anche fare le badanti, una professione fino a poco tempo fa snobbata e nemmeno presa in considerazione per la difficoltà e l’impegno nell’aiutare le persone anziane. E così per le italiane che vogliono fare le badanti l’assessorato alle politiche sociali organizzerà un corso specifico.

L’amministrazione comunale in collaborazione con la casa Vannetti ed altri enti ha organizzato un corso per le badanti straniere il cui termine per le iscrizioni scade il 30 settembre. Un corso che prevede, tra l’altro, un modulo per imparare meglio la lingua italiana (già è attivo un corso di italiano seguito dalla consigliera delegata Teresa Gallazzini), uno per la conoscenza della cucina anche locale, uno per la gestione e la cura dell’anziano e via di seguito. «Nella fase delle iscrizioni - spiega l’assessore Fabrizio Gerola - ci siamo accorti che il numero massimo di 20 è già stato superato anche perché hanno chiesto di iscriversi molte donne roveretane. E questo conferma la richiesta di un lavoro nell’ambito dell’assistenza agli anziani che spesso mi sento ripetere durante le udienze in assessorato».

Un segno dei tempi, della crisi e della mancanza di posti di lavoro, della volontà di adattarsi anche a svolgere professioni lasciate fino ad ora agli stranieri. «Con il dottor Pitton, presidente della Vannetti - prosegue l’assessore - ci siamo consultati e abbiamo deciso di organizzare un corso per badanti italiane: sarà un corso specifico per loro perché conoscono la lingua e la cucina locale, ma dovranno apprendere quelle nozioni che riguardano le patologie dell’anziano, l’igiene e la cura della persona, la movimentazione di chi ha difficoltà nel muoversi».

Ma chi sono le candidate a diventare badanti? Spesso sono madri di famiglia che chiedono di essere a disposizione come le straniere 24 ore su 24, ma 4-5 ore al giorno perché con il loro lavoro riescono ad integrare lo stipendio del marito, perché in questo modo possono seguire i figli, perché hanno nello stesso tempo la possibilità di dedicarsi alla propria famiglia e di conciliare un’attività lavorativa. E in attesa di un corso per badanti roveretane, prosegue il progetto del Comune “Centro aiuto” con incontri nelle varie circoscrizioni per trovare volontari in grado di aiutare gli anziani.

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