Bypass di Trento, il Comitato mobilità sostenibile protesta: «Non è ammissibile che l'opera passi sulle teste delle comunità»
Il sodalizio insiste: «Potenziare la barriera idraulica anche a sud dell'ex area Sloi»
TRENTO. "Procedere senza indugi al potenziamento della barriera idraulica esistente anche a sud dell'ex area Sloi", lo chiede il Comitato mobilità sostenibile Trentino in una nota firmata da Pina Lopardo e Enzo Viglietti nell'ambito del dibattito sulla circonvallazione ferroviaria di Trento.
Il sodalizio ricorda di aver già formulato la proposta, ma lamenta che "finora nessuna risposta è stata fornita in merito dalla Provincia, dal progettista Italferr e dal Consorzio Tridentum". Secondo il Comitato, l'intervento "potrebbe costituire una messa in sicurezza, nelle more di una elaborazione del progetto di bonifica totale del Sito di interesse nazionale di e delle aree limitrofe", come ha dimostrato l'esempio di Fidenza.
Il Cmst, che ricorda come il Comune di Trento sia intervenuto con l'emissione di un'ordinanza nei confronti dei proprietari delle aree inquinate da piombo tetraetile e suoi derivati e da idrocarburi e come alcune aree del cantiere nord sono ancora sotto sequestro giudiziario, chiarisce di "non voler agire per fermare i lavori". Ritiene però "non ammissibile che tali opere debbano passare sulle teste delle comunità interessate che devono subire passivamente le esternalità negative da esse prodotte".
(foto Ansa)