Bressanone: coppia di fidanzatini chiusa due ore in biblioteca

I due giovani si erano appartati nel giroscala


G. Von Metz Schiano


BRESSANONE. Sabato sera un ragazzo e una ragazza sono rimasti chiusi per quasi due ore all'interno della biblioteca civica di piazza Duomo dopo l'orario di chiusura. Si erano appartati nel giroscala e non si sono accorti che ormai nell'edificio non si trovava più nessuno. La bibliotecaria di turno, ignara ed incolpevole, allo scoccare delle 19 ha chiuso le porte. Evidentemente nell'inventario ufficiale della biblioteca non risulta un volume che si cela perfidamente tra gli scaffali e che di tanto in tanto esercita la propria incoercibile malia: il suo nome è «Galeotto». Così nel Canto V della Divina Commedia Dante definisce il libro sulla storia d'amore tra Lancillotto e Ginevra, leggendo il quale Francesca da Rimini e Paolo Malatesta furono presi da "piacer sì forte" che non resistettero alla tentazione di baciarsi. I novelli Paolo e Francesca, M. di Lavis ed L. di Brunico, erano giunti a Bressanone con le rispettive famiglie per visitare il mercatino di Natale. I due ragazzi si sono quindi recati in biblioteca e qui evidentemente una lettura comune ha fatto scoccare la scintilla. Dato che nel silenzio austero delle sale di lettura anche lo schiocco di un bacio o il fruscio di una mano indagatrice possono essere colti con fastidio e riprovazione da qualche lettore, la coppia ha optato per un séparé tutto particolare, il giroscala tra il primo ed il secondo piano che conduce all'archivio. Lì di sabato non si trova nessuno e così al momento della chiusura la bibliotecaria di turno si è limitata a controllare le sale di lettura ed il piano inferiore. Trascorso un periodo imprecisato (la percezione del tempo degli innamorati non è una scienza esatta) M. ed L. si sono accorti di essere rimasti chiusi all'interno dell'edificio, non potendo tra l'altro affacciarsi sulla piazza, perché la porta a vetri che isola il giroscala si trova sul retro dell'androne. Hanno quindi avvertito con il cellulare i genitori che però inizialmente non sapevano come liberarli. Fortunatamente hanno poi trovato alcune persone che erano rimaste nell'adiacente Galleria civica oltre l'orario di chiusura. Qualcuno ha quindi telefonato in casa della bibliotecaria Evelyn Graber che, nonostante sabato fosse fuori servizio, è accorsa con grande cortesia. Le due porte sono state aperte ed M. e L. hanno ritrovato la libertà. Per loro il libro galeotto non ha portato ad un epilogo tragico come nel caso dei due personaggi danteschi: i novelli Paolo e Francesca se la sono cavata con qualche buffetto affettuoso e un giro di brulé.

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