Brasile, deputato "trentino" si batte per l'estradizione di Battisti
Fernando Destito Francischini, nipote di emigranti trentini nel Paranà, esponente dell'opposizione, è convinto che il no di Lula verrà annullato dal tribunale e ribaltato dalla nuova presidente brasiliana
BRASILIA. Nell'opposizione brasiliana c'è chi ritiene che il Supremo Tribunal Federal ''revocherà il no'' dell'ex presidente Lula all'estradizione a Battisti, ''e che il suo fascicolo finirà nelle mani della presidente Dilma Rousseff, la quale ribalterà tale decisione'': ne è convinto Fernando Destito Francischini, il parlamentare dell'opposizione che ha chiesto all'Alta Corte di ''sospendere e annullare'' il diniego all'estradizione dato dall'ex presidente Lula.
''Mio nonno era di Trento, e io, in quanto discendente di italiani dello stato di Paranà, dove vive una delle comunità più grandi dei nostri connazionali del Brasile, ho sentito l'obbligo di presentare tale istanza alla Corte'', ha detto all'Ansa il deputato, precisando che quella di Lula è stata ''una decisione dettata dall'ideologia''.
''La sicurezza giuridica del Brasile è stata colpita, e ora deve essere ripristinata: non è possibile negare l'estradizione all'Italia, un paese con istituzioni forti. Battisti è un bandito, un delinquente che ha ucciso poliziotti'', afferma Francischini, 38 anni, parlamentare per il Psdb, principale partito d'opposizione del Brasile ed ufficiale della polizia militare.
''Grazie alla richiesta ('acao popular') che ho presentato contro il 'no' all'estradizione, potrò intervenire davanti alla plenaria dell'Stf e spiegare quanto pensano i brasiliani, visto che secondo alcuni sondaggi - conclude il parlamentare - l'80% dell'opinione pubblica è a favore dell'estradizione''.