Bortolotti non può entrare in carcere, solidarietà delle Acli
Niente rinnovo dell'autorizzazione perché "persona non gradita", ma secondo il presidente Luca Oliver è una decisione ingiusta
TRENTO. "Apprendiamo con sconcerto e profondo rammarico la notizia del mancato rinnovo dell'autorizzazione ad entrare nel carcere di Trento, in quanto "persona non gradita", comunicata a Piergiorgio Bortolotti, infaticabile promotore di iniziative in favore dell'integrazione dei soggetti più deboli, animatore della fraternità don Dante Clauser di Calceranica e membro del Consiglio provinciale delle Acli". Lo scrive in una nota il presidente delle Acli, Luca Oliver. "Assieme a tutto il movimento aclista intendo in questo momento rappresentare una civile protesta nei confronti di una decisione che penalizza ingiustamente il lavoro di una persona che per oltre 10 anni ha lavorato in carcere a fianco dei detenuti, nel pieno rispetto delle autorità preposte alla sorveglianza e dei responsabili della struttura, operando in modo trasparente e costruttivo al fine di creare le migliori condizioni di vivibilità, formazione e ravvedimento all'interno dell'istituzione e per facilitare la piena integrazione di queste persone al rientro nella società. Senza questo fondamentale apporto, testimoniato dall'impegno di Non solo dentro, il trimestrale redatto da Piergiorgio con i detenuti e le detenute in collaborazione con APAS (Associazione Provinciale di Aiuto Sociale) e il settimanale diocesano Vita Trentina; il percorso di formazione ed integrazione risulterà oggettivamente più difficile per tutti. Non comprendiamo questa decisione e chiediamo per questo un incontro urgente con la Direzione della Casa Circondariale anche in relazione dell'impegno riservato dalle ACLI nei confronti di questa struttura tramite il lavoro di altri volontari e il servizio del Patronato portato avanti in collaborazione con APAS. Invitiamo inoltre la società trentina, le associazioni e le istituzioni ad accendere i riflettori sul valore della presenza del volontariato all'interno del carcere e a promuovere tutte le iniziative possibili per avvicinare la comunità alle persone che vivono la condizione di detenuto/a affinché questa transitoria esperienza non sia vissuta come una punizione, ma come un'occasione di cambiamento, costruzione di nuove relazioni e crescita personale. È necessario pertanto sostenere tutte le iniziative e le proposte volte all'umanizzazione della detenzione e per questo le ACLI esprimono tutta la loro solidarietà, riconoscenza e vicinanza nei confronti di Piergiorgio Bortolotti e del suo operato", conclude la nota.