Beve due bicchieri in attesa dell’etilometro: condannato

L’uomo era stato fermato e prima del controllo aveva accettato del vino offerto dal vicino di casa: assolto in primo grado, sentenza ribaltata in appello



TRENTO. Aveva accettato un «bicchierino» da un vicino di casa - in attesa del ritorno delle forze dell’ordine che dovevano sottoporlo ad un controllo con l’etilometro - per vincere la tensione del momento ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Assolto in primo grado, l’automobilista è stato, però, condannato dalla corte d’appello di Trento.

La vicenda è decisamente singolare e ha come protagonista un automobilista che era quasi arrivato a casa quando è stato fermato da una pattuglia che voleva fare un controllo anche alla luce del fatto che la macchina dell’uomo portava i segni di un incidente recente. A quanto pare aveva anche dei chiari sintomi di ebbrezza e quindi si rendeva necessario il controllo con l’etilometro. Ma le forze dell’ordine non avevano con loro il misuratore e - viene ricostruito nella sentenza - si erano allontanati per un quarto d’ora. Avvertendo l’uomo che sarebbero tornati e che ci sarebbe stata la verifica sul suo livello di alcol nel sangue.

In questo lasso di tempo l’uomo ha fatto quella che si potrebbe definire una leggerezza anche se, per i giudici d’appello la sua alterazione alcolica era precedente. Dunque l’automobilista in attesa del controllo va da un vicino di casa che era uscito per prestargli aiuto e che non trova niente di meglio da fare che offrirgli due bicchierini di vino. Per farsi coraggio? Per superare il momento? Questo non si sa ma i due bicchierini sono stati confermato sia dall’automobilista che dal vicino durante il processo. Ritornano quindi le forze dell’ordine e viene fatto l’etilometro che ha un risultato positivo, oltre i due grammi di alcol per litro di sangue e quindi 4 volte sopra il limite stabilito dalla legge. In primo grado l’imputato viene però assolto perché il rilevamento era successivo ai due bicchieri di vino e quindi non si poteva stabilire in maniera certa se l’ebbrezza fosse successiva al momento in cui era stato fermato o preesistente. In appello, però, le cose sono cambiate. I giudici nella sentenza, infatti, hanno sottolineato come la curva alcolica raggiunge il picco dopo circa 30 minuti, per poi lentamente decrescere. Considerando gli esiti dell’etilometro, effettuati circa 20 minuti dopo l’intervento e che erano in discesa (da 2.2 a 2.1) apparirebbe quindi impossibile che, nel frattempo, l’imputato avesse ulteriormente bevuto, visto che il secondo test era in diminuzione rispetto al primo, mentre, se l’assunzione di alcol fosse avvenuta pochi minuti prima, sarebbe stata in salita. E quindi c’è stata la condanna con la sospensione della patente e la confisca della macchina visto che il valore era superiore a 1.5 grammi di alcol per litro di sangue.

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