in tribunale 

Battaglia in aula per l’eredità milionaria

Una donna della val di Non a processo con l’accusa di aver falsificato il testamento di un’anziana



TRENTO. Una battaglia senza esclusioni di colpi per aggiudicarsi la ricca (un milione di euro circa) eredità lasciata da un’anziana morta a Cles nel 2012 all’età di 87 anni. Una battaglia che è finita in Tribunale. Da una parte l’ultima parente rimasta in vita dell’anziana, una cugina che vive in Lombardia, e dall’altra un’amica dell’anziana che vive in val di Non e le stava vicina durante gli ultimi anni della sua vita.

Al centro della battaglia un testamento olografo che lasciava gran parte dei beni dell’anziana all’amica e anche una donazione di 200 mila euro finita sempre all’amica. La lontana cugina quando ha visto quel fiume di soldi che finiva nelle tasche della donna mentre a lei era destinato solo un’appartamento ha subito presentato una denuncia accusando l’amica dell’anziana di aver falsificato la firma sul testamento. Poi è partita anche una causa civile.

La denuncia ha fatto partire un procedimento penale che è approdato in aula, in Tribunale ieri. Sul banco degli imputati l’amica dell’anziana che è accusata di falso in atto pubblico. Nel frattempo le parti hanno trovato un accordo e si sono spartite l’eredità, con la cugina lombarda che si è vista assegnare beni per un valore di 534 mila euro mentre all’amica sono finiti 264 mila euro, da sommarsi ai 200 mila euro già ricevuti a titolo di donazione. L’accordo, e la conseguente remissione della querela, però non hanno fatto interrompere il procedimento penale, dal momento che il reato è perseguibile d’ufficio. L’udienza ieri è stata rinviata perché molti testimoni non si sono presentati.

Nella querela presentata dalla cugina dell’anziana morta si sosteneva che nella vicenda c’erano molte stranezze. Innanzitutto a sembrare strano era quel testamento olografo firmato dall’anziana un mese prima delle sua morte. Proprio un giorno dopo quel testamento, l’anziana, poi aveva fatto una donazione di 200 mila euro all’amica.

Una donazione che viene fatta dopo un lungo periodo in ospedale. Nel testamento, la cugina otteneva solo un appartamento, mentre il grosso finiva all’amica. La cugina ricorda che l’amica frequentava assiduamente la casa dell’anziana. Nella querela si sostiene anche che l’amica aveva tenuto lontano la cugina dall’anziana dicendole di non andarla a trovare perché stava bene, mentre in realtà l’anziana era in coma. Tutte stranezze per cui la cugina dell’anziana morta ha chiesto una perizia sul testamento olografo.













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