Baby-gang, rapina e terrore sul treno

Denunciati due trentini. I testimoni: ci hanno puntato la pistola alla testa


Susanna Petrone


TRENTO. Gli hanno puntato alla testa una pistola, chiedendo i soldi. Ma gli agenti della Polfer che si trovavano sull'Eurocity li hanno identificati e denunciati per tentata rapina. Si tratta di due ragazzi trentini, uno di 16 anni e l'altro di 18. Si indaga anche su una 15enne. Giovedì sera, alle 19.30, due agenti della polizia ferroviaria di Bolzano, coordinati da Vincenzo Tommaseo, sono saliti sull'Eurocity che da Monaco arriva a Verona. Motivo? Controlli di routine per prevenire i reati sui convogli. Ed infatti sono serviti: i due agenti hanno identificato gli autori di una tentata rapina (un minorenne di Trento di 16 anni e un ragazzo di 18 anni, originario della Nigeria) e sequestrato una pistola, risultata essere un giocattolo.

Ma ecco i fatti: una volta arrivati alla stazione di Trento gli agenti della Polfer notano un gruppo di ragazzi composto da cinque persone. Nulla di strano. Sembrano tranquilli. Ma non per molto: secondo la ricostruzione degli inquirenti, infatti, due del gruppo - il trentino e lo straniero - si presentano nello scompartimento di un uomo di Verona e gli puntano la pistola alla fronte minacciandolo e chiedendogli di consegnare il portafoglio. Ma quest'ultimo capisce che si tratta di un giocattolo e riesce a far fuggire i due giovani. Il treno sta per arrivare a Rovereto ed entrambi decidono che c'è ancora tempo per tentare in un altro scompartimento. Vedono una turista tedesca. E' sola. Si ripete la scena. Ma la donna inizia ad urlare chiedendo aiuto. I ragazzi fuggono di nuovo.

Arrivano gli agenti della Polfer che raccolgono le testimonianze delle due vittime. Ci mettono poco a collegare il gruppo di ragazzini alle due tentate rapine. Pochi istanti ed entrambi vengono identificati dai testimoni e fatti scendere a Rovereto. Ma la pistola sembra essere svanita nel nulla. A quel punto i poliziotti chiedono agli altri tre di consegnare l'arma. La ragazza - una trentina di 15 anni - si alza e ammette che la pistola giocattolo si trova nella sua borsa. La minorenne spiega agli inquirenti di avere incontrato per caso gli altri giovani, che come lei stavano per prendere il treno in direzione Rovereto. La pistola? Spiega che è un giocattolo del suo fratellino e che l'aveva in borsa. Poi si sarebbe alzata per andare in bagno e una volta tornata al suo posto avrebbe trovato il giocattolo sul sedile. Ha inoltre sottolineato di non essere stata al corrente delle tentate rapine.

Ma le dichiarazioni della giovane ragazza non convincono gli inquirenti: se si sono incontrati per caso, come mai i due amici sapevano che nella borsetta teneva una pistola giocattolo? La sua posizione è dunque al vaglio della magistratura. Rischia una denuncia per concorso in tentata rapina aggravata. I due ragazzi sono stati affidati ai rispettivi genitori. Il minorenne trentino ha già due precedenti per rapina e furto. Secondo la Polfer potrebbe trattarsi di una baby-gang. Si stanno verificando episodi analoghi avvenuti tra Bolzano e Trento.













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