Avanzo: «Il Patt tradisce un impegno»
La consigliera accusa i colleghi. Il segretario Panizza: «Basta giocare con Facebook. Ma il principio non piace a nessuno»
TRENTO. «Su quel disegno di legge c’è anche la mia firma». Quando ha visto su Facebook i «mi piace» dei suoi colleghi di gruppo (il capogruppo Lorenzo Ossanna, il consigliere Luca Giuliani, oltre al vicesegretario del Patt Simone Marchiori) al post di Matteo Molinari che definisce la doppia preferenza di genere «sessista e antidemocratica», la consigliera Chiara Avanzo è sobbalzata. «Con quel like hanno messo al tappeto non solo la mia firma, ma anche un impegno preso nel programma del presidente Rossi». «Ho mandato un sms al gruppo, ho detto che questo non è il modo di agire. Ho sperato che rispondessero, solo Ossanna mi ha detto di aver fatto un commento per chiarire (ha ribadito su Facebook quanto dichiarato al Trentino, ovvero che il suo like era rivolto «a un ragazzo che stimo per il suo impegno, non cambio posizione sul sostegno alla doppia preferenza, ndr)». Incalza Avanzo: «Mi chiedo: hanno capito il loro ruolo rispetto alla posizione che abbiamo espresso come gruppo e come maggioranza?». «Non discuto la libertà di pensiero e certamente non critico chi, come Molinari che non conosco, la pensa in modo diverso da me. Quello che trovo incomprensibile è la presa di posizione dei miei colleghi di partito».
Il segretario Franco Panizza ieri ha bacchettato i protagonisti dell’incidente social, a cominciare dal suo vice Simone Marchiori: «La smettano di giocare con Facebook!», si sfoga il segretario, «anche se hanno detto che il loro “mi piace” non si riferiva al post, il risultato è questo». Nel merito però Panizza non si nasconde: «Il disegno di legge è nel programma di legislatura e il Patt lo rispetta. Dopodiché a nessuno piace il principio, è imbarazzante dire che sei eletto perché ti devono eleggere, e non per le tue capacità. A me pare che tre preferenze di cui una di genere diverso, sarebbe un meccanismo più efficace, ma i dati dicono che con la doppia preferenza la percentuale di donne è aumentata. Allora proviamo... Resta il problema della percorribilità d’aula».
Intanto su Facebook il post di Molinari (membro del consiglio del Patt, già nel team della campagna elettorale di Ugo Rossi) ha scatenato un vasto dibattito, incassando l’apprezzamento di molti esponenti di centrodestra, dal consigliere provinciale Claudio Cia ai consiglieri comunali della Lega Vittorio Bridi e Devid Moranduzzo. Duro invece Giacomo Bezzi (Fi), firmatario del ddl con Lucia Maestri: «Il Patt è alla deriva. Mandiamo a farsi un giro per il mondo sto ragazzotto che fa morale a tutti senza alcun rispetto che forse apre gli occhi e anche le orecchie! Io avrei fatto una legge antidemocratica, sessista e discriminatoria? Molinari provi a chiedere come mai Rossi al gazebo del comitato "Non ultimi " la ha appoggiata e inoltre ditegli che siamo l'ultima regione in Italia ad approvare una legge su parità di genere». Tra i commenti quello di Giulia Robol, ex segretaria Pd: «Per quale motivo sarebbe antidemocratico offrire la possibilità di votare per entrambi i sessi? - scrive la presidente del Comitato Non Ultimi - e come fa ad essere sessista un meccanismo elettorale che garantisce entrambi i generi (se si vuole, non è un obbligo) e non ne predilige uno? Dove sarebbe la discriminazione? Sai un tempo le donne neppure votavano, non tanto tempo fa... forse erano solo gli uomini a meritare di essere rappresentati! Si chiede solo di colmare un gap con un meccanismo elettorale che può aiutare». Molinari tiene il punto e controreplica: «Vorrei continuare a poter votare due donne o due uomini». Donatella Conzatti posta un articolo del costituzionalista Roberto Toniatti. La presidente del consiglio comunale di Trento Lucia Coppola ricorda che «nel resto d' Italia dove la doppia preferenza è già legge le donne dentro le istituzioni sono aumentate del 38%. C' è bisogno di una piccola forzatura che ristabilisca un po' di equità, per il bene di tutti. E che non penalizza nessuno».
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