Ateneo, stop alle consulenze dei presidi
Con la delega c'è il rischio di conflitto d'interessi. In arrivo un codice etico
TRENTO. Professori dell'Università, consulenti per la Provincia. Un binomio consolidato, tanto che tra il 2004 ed il 2009 piazza Dante ha sborsato 1,4 milioni per incarichi ad personam a docenti e ricercatori dell'ateneo trentino. Le cose, però, a breve potrebbero cambiare. Con la "provincializzazione" dell'Università saranno fissati dei paletti per evitare le consulenze d'oro soprattutto da parte di chi ricopre ruoli apicali, come quello di preside. Lo stesso rettore Davide Bassi, all'indomani dell'ok definitivo alla delega, aveva lanciato l'idea di un codice etico ad hoc. Il rapporto più stretto tra piazza Dante e via Belenzani, naturale conseguenza della delega, potrebbe generare un conflitto d'interessi. Ecco perché Davide Bassi ha ipotizzato un codice etico attraverso il quale «le figure apicali, come presidi e rettori, garantiscano la massima indipendenza». Questo porrebbe fine a molti incarichi sull'asse Provincia-Università. Solo nel 2009, ad esempio, sono stati pagati 322.000 euro per consulenze a docenti, ricercatori o dipartimenti. Tra i consulenti spiccano anche alcuni docenti che ricoprono ruoli apicali. Uno di questi è Paolo Collini, preside della facoltà di Economia nonché uno dei possibili successori di Davide Bassi come rettore. Tra il 2004 ed il 2009 la Provincia ha pagato a Collini 78.600 euro per vari incarichi, su tutti quello relativo al Nucleo di valutazione dei dirigenti provinciali. Da poco è uscito dal Comitato per la qualificazione della spesa pubblica, ma a gennaio di quest'anno è stato nominato presidente della Commissione per l'analisi del sistema delle società controllate della Provincia. Un incarico da 675 euro al mese. Franco Fraccaroli, nuovo preside della facoltà di Scienze cognitive, tra il 2004 ed il 2009 ha avuto otto consulenze per un compenso di 79.500 euro. Un altro preside, Luca Nogler di Giurisprudenza, è stato nominato dalla giunta presidente del Nucleo tecnico di valutazione per il triennio 2011-2014. Per il trimestre aprile-giugno (appena trascorso) la Provincia gli chiedeva un impegno massimo di 40 ore per un compenso di 840 euro. Detto dei presidi, c'è la schiera dei docenti più "in vista" dell'ateneo trentino che sono anche consulenti della Provincia. Tra loro figurano anche ex presidi come Carlo Borzaga, già alla guida della facoltà di Economia dal 2003 al 2006. Tra il 2004 ed il 2009 (quindi in piena attività di preside) ha ottenuto sette incarichi da piazza Dante per un totale di 95.700 euro. Attualmente è anche componente del Comitato per lo sviluppo provinciale. Gianfranco Cerea, tra i docenti più affermati, ha ottenuto diversi incarichi dalla Provincia, così come Antonio Schizzerotto, decano di Sociologia e presidente dell'Opes (Osservatorio permanente per economia, lavoro e valutazione della domanda sociale). Ad Enrico Zaninotto, docente di Economia, sono stati affidati incarichi per 60.000 euro. Ora la situazione è destinata a cambiare. Per avere un ateneo più autonomo.
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