Asuc, manca il quorum l’elezione è da rifare
Domenica alla chiusura dei seggi c’erano 400 voti in meno dei 2.100 necessari Un fatto analogo solo nel 1999. Si torna alle urne tra minimo 2 e massimo 4 mesi
PERGINE. Consultazione elettorale da ripetere quella per il rinnovo dei cinque membri del Comitato Asuc di Pergine. Il presidente uscente Roberto Filippi, assieme al consigliere uscente Gino Froner e agli altri cinque candidato, aveva sperato fino all’ultimo di raggiungere il quorum stabilito dalla legge affinché le elezioni fossero valide. Poi, poco dopo le 21.30 di domenica, si è arreso. Alle 22 (orario di chiusura dei tre seggi) mancavano circa 400 voti ai circa 2.100 necessari per rendere valida la consultazione.
«Abbiamo pagato lo scotto di aver aderito alla spending review - ci ha detto tra l’altro, ieri mattina - Roberto Filippi, visibilmente deluso dall’esito della consultazione elettorale, pensando al risparmio, abbiamo deciso per un’unica giornata di votazioni, a differenza delle altre volte, ma non è andata».
Un’altra considerazione è stata quella relativa agli elettori. «Non è passato il messaggio che tutti possono recarsi al voto: capifamiglia, ma anche mogli (o mariti) e figli. Tutti purché maggiorenni e residente a Pergine almeno da 10 anni. Purtroppo abbiamo registrato il fatto che molti mariti non sapevano che anche la moglie (e i figli) potevano votare. Per altro anche il fatto che la domenica coincidesse con la giornata delle Cresime, ha giocato a nostro sfavore. Un altro aspetto negativo è stato quello della “lista corta”. Pensavamo di concentrare così i voti, invece, probabilmente, è stato controproducente».
Per legge, si tornerà quindi a votare. Presidente Filippi e segretario Giorgio Boneccher stanno valutando il periodo migliore. La legge dice che le elezioni si possono ripetere tra i due e i quattro mesi successivi alla votazione nulla. Da ricordare che a fine maggio sono previste le elezioni europee.
Non è la prima volta che le elezioni Asuc non ottengono il quorum previsto. È successo, ma è stato l’unico caso dal 1947 (anno di istituzione dell’Asuc Pergine) nella consultazione dell’ottobre 1999. Presidente era allora Claudio Rosati. Furono rifatte nel gennaio 2000 e risultarono valide (a quel tempo votavano solo i capifamiglia a differenza di adesso) con la conferma di Claudio Rosatti al quale subentrò Lorenzo Lunelli durante il mandato. Poi si andò avanti regolarmente dal 2004 (presidente Roberto Filippi, sempre riconfermato).
E in previsione della nuova consultazione, il presidente uscente Filippi mette le mani avanti: «Intendiamo proporre una lista più ampia per permettere un maggior scelta di candidati da votare, cercheremo di coinvolgere anche le associazioni perginesi affinché facciano propaganda tra i rispettivi giovani e faremo attenzione alle famiglie per far votare anche le mogli. Certamente, raggiungere le nuove famiglie perginese non è facile. Occorre spiegare loro cosa sono gli Usi civici e il patrimonio che amministrano a nome della collettività».
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